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La consigliera Valcepina (Fdi) come Giorgia Meloni: "Io non fascista, ma moglie e madre"

La neoeletta consigliera ha scritto una lettera al sindaco per chiarire la sua posizione dopo l'inchiesta sulla cosiddetta 'lobby nera' che la vede protagonista

"Non sono un'estremista, ma una cittadina, una professionista, una moglie e una mamma". Queste le parole della neoeletta consigliera Chiara Valcepina (Fdi) in una lettera che ha scritto al sindaco Beppe Sala, in occasione del primo consiglio comunale post elettorale, e che sembrano l'eco dell'arcinoto discorso di Giorgia Meloni (di recente tradotto anche in spagnolo per il raduno di Vox a Madrid).

Il primo "giorno di scuola" al Consiglio Comunale di Milano (foto Melley/MT)

Proteste fuori da Palazzo Marino

La lettera al sindaco di Chiara Valcepina

Con la missiva, Valcepina ha voluto chiarire la sua posizione rispetto alle polemiche sulla sua presenza in aula dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage sulla cosiddetta lobby nera e sui finanziamenti illeciti durante la campagna elettorale per le ultime amministrative. "Sono stata giudicata (con leggerezza) sulla base di qualche fotogramma rubato", ha affermato la consigliera del partito di Giorgia Meloni.

"Chiara Valcepina è una persona radicalmente diversa da quella che viene rappresentata in questi giorni - ha continuato l'avvocato nella sua lettera al primo cittadino -. Voglio rassicurare la città che quei più di 900 nostri concittadini (che l'hanno votata, ndr) non sono dei pericolosi estremisti, così come voglio rassicurare loro, e con loro tutti gli elettori di Fratelli d'Italia che la persona che hanno contribuito ad eleggere non è una pericolosa estremista".

"Credo da tempo in una destra moderna e democratica, che ha fatto da tempo i conti con il passato e con tutti i crimini e le ideologie totalitarie del Novecento - ha chiosato Valcepina -. Oggi la gogna mediatica è capitata a me, ma domani potrebbe capitare a ognuno di voi. Non possono e non devono essere delle immagini rubate per lo più a tarda ora (...) a dare un'immagine totalmente distorta della donna che invece sono".

Proteste fuori dal Consiglio Comunale di Milano (Foto Melley)

Elena Buscemi è la presidente del Consiglio comunale

Il ruolo di Valcepina nella video inchiesta

Nella video inchiesta sulla lobby nera, Valcepina veniva definita "vera camerata", mentre l'eurodeputato milanese Carlo Fidanza e lo storico esponente della destra cittadina Roberto Jonghi Lavarini si lasciavano andare a battute piuttosto forti ("Heil Hitler", "ha la svastica tatuata, bravo", "serve un amico ebreo"). La consigliera, tra le altre cose, era stata ripresa (a sua insaputa) mentre raccontava un aneddoto relativo alla campagna elettorale: "Ho un cliente che frequentava questo giro di escort che non hanno mai votato che è proprio l’elettorato quello nuovo - aveva raccontato mentre era al tavolo con il giornalista infiltrato, Lavarini e Fidanza -. Allora gli ho detto che porto le schede elettorali e insegniamo loro a compilarle. Prendo un po’ di campioncini a queste ragazze così sono contente di andare a votare: acido ialuronico, il buono sconto per il filler".

Dopo la video-inchiesta, Valcepina si era difesa con una nota: "Ribadisco in modo fermo e fiero che la mia campagna elettorale non è stata in alcun modo finanziata da fondi irregolari. Ci tengo a precisare che ogni spesa è tracciata e legittima, essendo avvenuta come da disposizioni di legge".

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