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Vincenzo La Russa (ex Dc) è "divisivo", sospese le decisioni sul Famedio

La commissione comunale si incrina sul nome dell'ex senatore della Dc, fratello di Ignazio e Romano. La presidente del consiglio comunale sospende il dibattito

No a "strumentalizzazioni e forzature" sui nomi da scegliere per l'iscrizione al Famedio del Monumentale. Ma "nulla contro la persona né la storia" di Vincenzo La Russa, ex consigliere comunale e parlamentare della Democrazia cristiana. Lo scrive Elena Buscemi, presidente del consglio comunale di Milano, su Facebook, puntualizzando alcune cose dopo che si è diffusa la notizia del rinvio della 'commissione Famedio', ovvero l'organo interno al consiglio in cui ci si confronta, appunto, sui nomi di cittadini illustri o benemeriti da ricordare nell'edificio principale del Cimitero Monumentale.

Vincenzo La Russa, morto a 83 anni nel mese di novembre del 2021, era il figlio maggiore dell'ex senatore del Msi Antonino, 'capostipite' della famiglia, nonché fratello di Ignazio (leader di Fdi a Milano) e Romano (neo assessore alla sicurezza in Regione). Ma, contrariamente al resto della famiglia, aderiva alla Dc, partito per il quale è stato sia consigliere comunale sia parlamentare.

La proposta di iscrivere Vincenzo La Russa al Famedio è, comunque, arrivata da Fratelli d'Italia. E Buscemi ha deciso di sospendere il confronto, come scrive lei stessa su Facebook dopo che la notizia si era diffusa sulla stampa. "Sgombriamo il campo - commenta la presidente dell'aula - da equivoci spiacevoli: non ho nulla contro la persona né la sua storia, ho ritenuto però la proposta avanzata da Fratelli d'Italia inopportuna, con tratti di strumentalità e potenzialmente divisiva".

Di qui la sospensione del confronto: "L'obiettivo - scrive Buscemi - è tenere il Famedio al riparo da strumentalizzazioni e forzature. Il dubbio che sia così nasce proprio dal fatto che, se i proponenti in commissione avessero davvero a cuore la memoria di questa persona, la sottrarrebbero alle possibili strumentalizzazioni di un dibattito politico così acceso e delicato. Lamentano addirittura una censura. Direi che sono proprio fuori strada: non è nella mia e nella nostra cultura censurare, e basta anche con questo ricorso continuo al vittimismo".

La proposta: "Candidatelo il prossimo anno"

"Vorrei evitare di trasformare il Famedio, che è una istituzione legata alla memoria collettiva, in qualcosa di divisivo per Milano - prosegue Buscemi -. E su questo ho raccolto la piena condivisione da parte degli altri membri della maggioranza e degli assessori che mi affiancano in commissione. Ho voluto inoltre tendere una mano ai proponenti, così da poter valutare anche in modo sereno il profilo e gli eventuali criteri, chiedendo loro di rinviare la candidatura al prossimo anno, auspicando un clima politico generale più disteso. Ma da parte loro è arrivato un netto rifiuto. Mi spiace ma il consiglio comunale e la città tutta dovrebbero essere preservate da iniziative strumentali".

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