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Agricoltura Simbiotica, il primo paniere di prodotti certificati

Sugli scaffali di Eataly sono disponibili le eccellenze delle piccole aziende della filiera agroalimentare

L’Agricoltura Simbiotica, un innovativo sistema di produzione agroalimentare certificato che sfrutta i benefici della relazione fra il microbiota del suolo - ovvero l’insieme dei microorganismi che lo popolano - e i vegetali che vi crescono, porta a Eataly il primo paniere di prodotti certificati.

Questo sistema di produzione si pratica utilizzando tecniche agronomiche non invasive che prevedono di arricchire il suolo con funghi, batteri amici e minerali zeolitici (cabasiti) che hanno l’obiettivo di favorire la vitalità dei microorganismi del terreno. I benefici principali di questo modello sostenibile riguardano suolo, piante e ambiente. Il suolo risulta più sano, fertile e pulito; le piante sono più resistenti alle malattie, più capaci di assorbire le​ sostanze nutritive e meno bisognose di acqua e di trattamenti; l’ambiente ne beneficia perché questo modello consente al suolo sano di trattenere più anidride carbonica (CO2).

I benefici

I benefici si estendono anche agli alimenti coltivati secondo i principi dell’Agricoltura Simbiotica. Ad esempio, uno studio del British Journal of Nutrition ha evidenziato che la simbiosi ha influenzato positivamente la crescita e il contenuto di nutrienti minerali delle piante di pomodoro e ha migliorato il valore nutrizionale e nutraceutico dei frutti di pomodoro attraverso modifiche del metabolismo secondario delle piante, che ha portato ad un aumento dei livelli di licopene nei frutti*.

Un modello produttivo che Eataly ha preso a cuore perché crede nel valore e nelle proprietà dei prodotti che una terra sana può dare, e che ha già iniziato ad interessare piccole e medie aziende della filiera agricola. Tra gli scaffali di Eataly oggi è possibile trovare i primi prodotti certificati Agricoltura Simbiotica: il latte Erbalatte (Azienda Agricola La Corte), la toma (Caseificio Ceirano & Villosio), la mozzarella e primo sale (Coop Tesori bio), le confetture e composte di frutta (La Sandrina), le insalate (Azienda Agricola Gambaro), le uova (Azienda
Agricola Alessandro Varesio) e tanti altri.

Un forza distintiva

“L'Italia agricola del cibo è costituita da una moltitudine di piccole e medie aziende. Questa frammentazione deve essere vissuta come una forza distintiva del nostro Paese, nonché la conseguenza inevitabile della biodiversità dei nostri territori – commenta Nicola Farinetti, Amministratore Delegato di Eataly – Fin dal primo giorno Eataly lavora per creare una rete e permettere alle piccole aziende di confrontarsi con il grande mercato. Accogliamo questo
nuovo modello agricolo con entusiasmo credendo che il piglio pionieristico degli attori più piccoli della filiera possa contagiare i più grandi, contribuendo ed elevare gli standard produttivi, la qualità dell’ambiente e della nostra alimentazione.”

Di tutto questo si è parlato a Eataly Smeraldo durante la tavola rotonda "L'Agricoltura Simbiotica dal campo alla tavola" che ha raccontato, attraverso autorevoli testimonianze, un modello di pratiche agricole destinate alla cura del suolo e capaci di migliorare tutta la filiera produttiva. “Ciò che mangiamo è strettamente legato alla terra e al nostro secondo cervello: l’intestino - spiega Sergio Capaldo, Fondatore del consorzio La Granda e ideatore della Certificazione Agricoltura Simbiotica - e poiché un suolo in salute produce piante più forti e sane, queste tratterranno più carbonio nel suolo, saranno più resistenti allo stress idrico, alle malattie e meno bisognose di trattamenti, con conseguenti benefici per l’ambiente, per gli animali e per l’uomo​. La simbiosi è il più grande successo di relazioni e collaborazioni tra microbi, microfauna, funghi e piante.”

La gestione del campo più consapevole

Per comprendere bene ciò che accade nel suolo occorre studiare la rizosfera, la porzione di terra che circonda le radici delle piante: “Le pratiche agronomiche, la selezione varietale e i cambiamenti climatici hanno un impatto importante sul microbiota della porzione di suolo a stretto contatto con le radici - spiega Alessandra Salvioli, Ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università degli Studi di Torino - una gestione del campo più consapevole di questo enorme capitale naturale può favorire la biodiversità
delle comunità microbiche del suolo, con effetti positivi sulla resa e sulla qualità delle colture.”

Anche l’essere umano ha un microbiota, la cui biodiversità deve essere preservata agendo sulle nostre abitudini alimentari e non: “Gli studi sul microbiota umano sono in continua crescita – racconta Maria Rescigno, professore di Patologia Generale e ricercatrice dell’Humanitas University – e le ricerche stanno evidenziando come un microbiota sano possa influenzare positivamente il sistema immunitario di ciascuno di noi. Purtroppo, un’alimentazione scorretta, una vita frenetica e l’abuso di farmaci possono influenzare negativamente la composizione del microbiota e contribuire allo sviluppo di diverse patologie o disturbi.”
 

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