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Solitudine in casa: come affrontarla durante l'emergenza coronavirus

I consigli degli esperti di Guidapsicologi.it per vivere al meglio questi giorni di reclusione per l'emergenza coronavirus

Le lunghe giornate in casa, la convivenza forzata con l’intera famiglia o la solitudine a causa dell'emergenza coronavirus mettono a dura prova la mente e il corpo di tutti noi. Proprio per affrontare al meglio questa situazione gli esperti di Guidapsicologi.it hanno preparato una lista di consigli per gestire questi giorni di reclusione.

Isolamento forzato, le conseguenze sull’individuo

Da sempre l’isolamento ha giocato un ruolo importante nella vita dell’individuo, basti pensare ai carcerati, che come punizione per un delitto vengono isolati dalla società, oppure agli asceti, che decidono di allontanarsi spontaneamente per conoscere se stessi e non subire il condizionamento del mondo materiale. Vivere in stato di isolamento può essere alienante e richiede un grande esercizio di autodisciplina. L’umore spesso ne risente, si è più suscettibili, si corre il rischio di entrare in meccanismi dominati da pensieri negativi e di perdere entusiasmo e speranza. Per questo bisogna imparare a vivere la reclusione come un’occasione per entrare in contatto con la propria interiorità, senza paura e abbandonando ogni atteggiamento critico verso se stessi.

Convivenza più o meno forzata

Uno dei punti critici di questa reclusione riguarda la convivenza in casa 24 ore su 24, per un tempo indefinito, con persone che sì sono la nostra famiglia, ma con le quali spesso non condividiamo più del tempo della cena e dopo cena. La routine ci porta a incontrarci la mattina, scambiare due parole velocemente e poi ognuno per la sua strada. Ci si ritrova la sera e, quando più e quando meno, si è felici di poter condividere gioie e preoccupazioni personali o scambiarsi opinioni su fatti di attualità. Ma se questo tempo diventa il 100% della nostra giornata? Il cambio è forte e non sempre indolore.

Prima di tutto non dobbiamo sentirci in colpa se non ci sopportiamo reciprocamente o se desideriamo stare da soli, è normalissimo desiderare momenti per sé, così come è normale che condividere uno spazio chiuso e limitato durante settimane metta a dura prova la nostra pazienza.
Questo senso di insofferenza non ha niente a che vedere con l’amore, con la sintonia di coppia o familiare, e molto probabilmente passerà insieme alla pandemia. È una dura prova che si supererà insieme. E se invece una coppia durante questo periodo si rendesse conto che le incompatibilità sono troppe e l’amore non basta, sarà un’ottima occasione per guardare la realtà con nuovi occhi e agire di conseguenza.

La paura di ciò che non conosciamo

Il senso di smarrimento e di incomprensione che si prova in questo momento va oltre la paura, la paura è uno stato che caratterizza ciò che si conosce e si teme, mentre l’angoscia è tipica dell’ignoto. Quando ci troviamo davanti a una situazione critica, di cui non si conosce la portata e non si possono prevedere le conseguenze, allora si tratta di angoscia. Il senso di angoscia non è facile da gestire, perché non se ne possono delimitare i confini ed è dominato dall’ignoto, per questo è importante prenderne coscienza e trovare degli strumenti che permettano di superarlo.

Consigli per vivere al meglio la reclusione

1. Condividere e non solo attraverso i social. In queste settimane abbiamo tutto il tempo per chiamare e videochiamare persone vicine e lontane che normalmente, presi dalla routine, non riusciamo a sentire. Questi contatti saranno un toccasana per l’umore.

2. Imparare che la vicinanza non è solo nel vedersi ma anche nel chiedere come stai. A chi è lontano spesso basta un messaggio che mostri interesse nei suoi confronti per farlo sorridere. Questo è quello che sta succedendo in queste settimane di reclusione, chiedere alle persone care come procede l’isolamento, è un modo di portare loro positività.

3. Imparare a stare da soli, con se stessi. È un’ottima occasione per fare esercizio di solitudine, proprio come i monaci. Non dimentichiamoci che al giorno d’oggi si paga per andare in ritiro spirituale e praticare il silenzio. Non bisogna avere paura di sentire le proprie debolezze, anzi, solo ascoltandole ed entrando in contatto con esse potranno risolversi.

4. Fare movimento. Se si ha a disposizione cyclette o tapis roulant perfetto, e se no esistono un sacco di video gratuiti per fare esercizio in casa. Muoversi è importante per l’umore!

5. Mettere in ordine. Un ambiente ordinato fa bene alla mente, così come trovare il tempo per fare cose che si continuano a rimandare e che per questo ci rendono nervosi.

6. Fare yoga e meditazione. Le discipline orientali, la pratica della respirazione, aiutano a ritrovare la tranquillità e affrontare al meglio situazioni di stress.

7. Rallentare. Questa è un’occasione perfetta per recuperare tempi più umani e imparare ad ascoltarsi e ascoltare gli altri. Non perdiamola.

8. Conoscersi meglio e dedicarci a hobby nuovi o abbandonati, oppure dedicarsi alla propria formazione, tra corsi online e attività manuali, le possibilità sono infinite.

9. Stare di più con i propri figli. Ci lamentiamo sempre che ci piacerebbe passare più tempo con i nostri figli. Probabilmente questa non è la situazione ideale, chiusi in casa e magari dovendo fare smart working, però si può certo trovare il modo per organizzarsi riuscire a godere dei piccoli senza smettere di essere produttivi.

10. Cucinare cose che ci piacciono. Uno dei piaceri della reclusione è dedicarsi alla cucina e a dilettare il palato. Invece di consumare panini e cibi pronti, questo tempo in più dell’isolamento ci offre la possibilità di consumare piatti più sani e nutrienti.

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