Dichiarazione dei redditi: da precompilata a precomplicata
Ricordate quando fu detto che il 730 sarebbe stato semplificato? Al cittadino sarebbe bastato collegarsi al sito dell’agenzia delle entrate e lo avrebbe trovato già pronto: era sufficiente fare click su “accetta” e il gioco era fatto: niente costi di patronato, caf, commercialista né impegno per farselo da solo. Come suonava bene, detta così! Si è subito scoperto che era una favola: accedendo al sito dell’agenzia delle entrate, il cittadino trovava sì la propria dichiarazione dei redditi già compilata ma in maniera sbagliata ovvero con detrazioni mancanti (cioè: soldi da ricevere, che il contribuente non avrebbe ricevuto); per correggere, bisognava tornare al patronato, caf, commercialista… o farselo da solo, quindi esattamente come prima. Quest’anno, la procedura è stata ulteriormente complicata perché dallo scorso ottobre per accedere al sito dell’agenzia delle entrate e trovare la propria dichiarazione precompilata (da correggere), non è più sufficiente la semplice password ma occorre lo spid oppure la carta d’identità elettronica, per ottenere i quali bisogna andare… dove? patronato, caf, commercialista; e inoltre hanno pure un costo. Quando veniva detto che il 730 veniva “semplificato” era una presa in giro e siccome chi lo diceva era il presidente del consiglio in carica, gli italiani sono stati presi in giro da chi li governa. Basta saperlo e fare loro sapere che ce ne siamo accorti.