Problemi sociali
"Portici di Piazza 24 Maggio, Milano. 19 ottobre 2019, ore 14. Tutti i giorni è così, non vi è distinzione tra giorno o notte: ormai le genti (turisti e locali) che si trovano a transitare lungo il porticato, quando immediatamente prossimi a questa sorta di bivacco/dormitorio pubblico, preferiscono transitare sulla carreggiata stradale, o più comodamente sul marciapiede antistante lo stesso portico, a causa dei forti e cattivi odori che si percepiscono man mano che ci si avvicina sempre di più al bivacco/dormitorio. A mio parere, quel tratto di portico oltre che un bivacco/dormitorio, e anche una sorta di “orinatoio pubblico all’aperto”, che versa in condizioni igienici inaccettabili per una Comunità come quella di Milano. E non parliamo della piazza sul retro della Chiesa di San Gottardo (Corso Manusardi), altro luogo che ha ormai preso il posto degli antichi “vespasiani” ormai tolti perché giudicati poco igienici. Se i “vespasiani” erano poco igienici, i portici di Piazza 24 Maggio oggi cosa sono? Almeno i “vespasiani” avevano un dispositivo di scarico delle ........(chiamiamole per non scandalizzare nessuno”acque nere”) che permetteva lo smaltimento verso il collettore fognario più vicino. Tutti vedono questo stato di degrado, tutti sanno di questa situazione, turisti, abitanti, avventori dei locali diurni e notturni, lavoratori, operatori dell’ATM (la fermata del tram è proprio di fronte), compreso le istituzioni che vedono per mezzo dell’occhio vigile della Polizia Municipale, la cui unica preoccupazione di quest’ultima è quella di fare solo cassa quando arriva in Corso Manusardi o in Piazza 24 Maggio (multe a tutta carica). Tutti si lamentano di questa situazione (abitanti del quartiere, operatori commerciali, turisti, studenti, passanti....) ma nessuno fa niente per cambiarla. Si preferisce passare dall’altro lato del marciapiede, scansare il porticato, aspettare il tram (fermata di fronte) lontani dalla stessa fermata per i cattivi e maleodoranti odori... in altre parole tutti fanno finta di niente... E’ pensare che basterebbe poco per risolvere il problema... Rocco".