Progetto una bicicletta per tutti, un segno di civiltà?
La segnalazione fotografica sotto forma di quesito pone in risalto la domanda? Ma queste bici sparse in maniera confusionaria in ogni dove, almeno nelle zone periferiche di Milano, sono una ricchezza o l'ennesima bruttura di una città che perde sempre più la propria identità? L'iniziativa partita oramai da un'annata buona pareva potesse agevolare il cittadino milanese e non solo, a muoversi in città usufruendo di biciclette attraverso un'applicazione e affitto del mezzo tramite prepagata, rimaneva parcheggiato finito l'utilizzo fino a prossimo occupante; addirittura i velocipedi potevano essere acquisiti dai cittadini che poi avrebbero avuto una sorta di investimento usufruendo del pagamento dei futuri utenti... Certo la cara Milano dovrebbe anche preoccuparsi di rimodernare tutto il ciclabile che pare approssimativo in diversi frangenti, crescere in civiltà significa investire nella medesima altrimenti le parole restano tali. Tutto questo pareva quasi una sorta di investimento e ovviamente un servizio che agevolasse ed agevoli il cittadino ma... Non siamo ancora pronti! In questo breve periodo abbiamo visto queste biciclette ovunque, appoggiate, buttate, smontate, legate, dentro il Naviglio, dentro il Lambro, in mezzo al parco, in mano a persone che trattavano il mezzo come un autoscontro, gettate nella spazzatura... A volte mi sembra che qualsiasi iniziativa mirata ad apportare una miglioria diventi solo l'ennesima occasione per dimostrare l'inciviltà di una Milano che non vuole crescere, propone iniziative che non vengono supportate in corso d'opera generando quella sensazione di caos ordinario che non tranquillizza il cittadino dimostrando il continuo crescere della promiscuità comportamentale più atta a sfasciare che a custodire con parsimonia. E' pur vero che siamo solo in una delle periferie milanesi e probabilmente il contesto è discretamente disagiato; il disagio purtroppo è composto da intolleranza, ignoranza e non rispetto di minime regole che oramai l'intero paese pare aver dimenticato, eppure le conosciamo tutti e siamo cresciuti tutti con il valore del rispetto altrui, questi sono insegnamenti scolastici acquisiti da chiunque abbia frequentato una scuola elementare italiana. Detto ciò non rimane che l'amarezza di una constatazione dei fatti, il nostro progredire pare regredire ai tempi di una un'alfabetizzazione grossolana che non ci permette neppure di avere delle basi di comportamento, in quanto siamo riusciti a mettere in discussione tutto, persino le proprie radici in virtù di una globalizzazione che deforma tutto ciò che pareva semplicemente "italiano". A me hanno insegnato che devo aver maggior attenzione se questo oggetto non è di mia proprietà e renderlo se possibile meglio di prima, questo ho imparato da... Mio padre! Ma forse non è più tempo di insegnamenti ma solo di aggiornamenti, attraverso una... app? Quest'applicazione ci avvisa che Milano non è pronta o forse non lo sono solo le periferie?