Sbarca a Milano il primo sale che non fa male
Milano - Un gruppo di ricerca italo-svizzero studia un nuovo composto naturale, capace di conferire agli alimenti lo stesso sapore del comune sale da cucina con una drastica riduzione del consumo di cloruro di sodio.
"Parliamo di due estratti vegetali-esordisce Clemente Cipresso-che, combinati, formano una polvere sottile. Un'ulteriore innovazione consiste nell'utilizzo di tecniche di chiarifica dei mosti e tostatura di alcune piante. Il fine è quello di rendere tale sostanza del tutto simile al sale di uso domestico".
Trasferitosi nella Svizzera Tedesca nel 2013, Cipresso, ricercatore ed esperto di programmi di prevenzione sanitaria, inizia un intenso periodo di lavoro e studio in un piccolo ospedale del Canton di Berna. Circa un anno dopo ai tavoli della centralissima Waisenhausplatz, la svolta. In un bar frequentato principalmente da italiani siedono Massimo Verdicchio, tecnologo alimentare di Lecce e Elena Viterbo, farmacista originaria di Roma. Tra i tre nasce una splendida sintonia che li porta a condividere, assieme alla terra di origine, idee e passioni. Nasce così il progetto "Il Sale che non sale": un composto capace di ridurre gli effetti negativi sulla salute del cloruro di sodio.
Il successo è immediato. I tre sono contattati immediatamente da una serie inaspettata di imprenditori del settore agro-alimentare del nord Italia interessati all'idea e pronti a collaborare mettendo a disposizione spazi e competenze. Nel frattempo notizia comincia a fare in giro del Web. Migliaia di condivisioni ne fanno la notizia più popolare sui social network mentre i giornali del territorio ne diffondono capillarmente le informazioni.
"Si tratta di un prodotto del tutto simile al comune sale da cucina che conferisce, nello stesso tempo, sapore ai piatti" riferisce Cipresso "Questo processo avviene attraverso il raggiungimento dello stato di polvere di alcune molecole prescelte e dalla successiva fase di chiarifica e tostatura. Il risultato finale è rappresentato da piccole sfere trasparenti di grandezza del tutto simile ai granelli di sabbia, assorbibili dagli alimenti, non in grado di alterare il sapore, il colore e l'aspetto. Tale processo viene ottenuto attraverso tecniche di chiarifica razionale dei mosti e dei vini e di estrazione di pigmenti fogliari".
Al momento sui dettagli delle ricerche sembra esserci il massimo riservo. Numerosi contatti sono giunti da aziende ed istituti di credito soprattutto del territorio Milanese. La Lombardia sembra essere ancora una volta capofila nel sostegno imprenditoriale alle giovani start-up. Nel frattempo sembrano già ultimate le procedure di brevetto mentre sono in corso ricerche e studi per verificare la completa salubrità del composto.
I risultati verranno presentati all'Expò di Milano nelle prime settimane del 2015.
Nella foto Clemente Cipresso