Il vigile urbano che a Milano prende a pugni un’autovettura
Milano, 18 settembre 2021, ore 16.30. Il pullman che porterà la squadra dell’Inter a San Siro per la partita contro il Bologna percorre a sirene spiegate la via Vigliani in direzione Piazzale Lotto, preceduto da una coppia di motociclisti della polizia urbana. All’incrocio con la via Franceso Albani, presidiato da un semaforo, i vigili si impongono per liberare il passaggio e permettere al pullman di proseguire la propria corsa. Una autovettura che aveva già imboccato la via Albani, dopo aver presumibilmente svoltato a sinistra per liberare la via Vigliani, senza riuscire a liberare completamente la carreggiata, viene incitato da uno dei vigili a spostarsi ulteriormente del poco ancora necessario per lasciare definitivamente libero il passaggio. Mentre l’ululato delle sirene continua, il vigile ritiene di essere più convincente verso il conducente, per un attimo ancora frastornato dalla concitazione indotta nella quale tutti impropriamente si trovavano, prendendo vigorosamente a pugni il veicolo. I numerosi presenti, oltre ad aver potuto vedere sbigottiti e in diretta questa scena quantomeno imbarazzante, hanno potuto sentire i ripetuti colpi inferti talmente forti come se si fosse usato un bastone. Disgustoso esempio di metodi autoritari e repressivi,degni di governi ben lontani dai principi di democrazia che dovrebbero sempre ispirare le istituzioni del nostro Paese. E in particolare in una Milano dove ormai la polizia urbana si manifesta solo davanti alle scuole o in sostituzione di semafori occasionalmente guasti. Dove ciclisti e monopattini sono liberi di scorazzare su marciapiedi e passaggi pedonali, insidiando la sicurezza di chi a buon diritto ne avrebbe l’uso esclusivo, sotto gli sguardi disattenti o indifferenti di chi invece le regole dovrebbe farle rispettare senza alcuna indulgente acquiescenza. La divisa non deve essere lasciapassare di prevaricazione, bensì garanzia di autorevolezza nell’esercizio delle proprie funzioni, all’interno di un sistema mai impropriamente repressivo. Le scuse del Comune di Milano sono una risposta obbligatoria a questo cattivo esempio.