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La vittoria ai Mondiali di Spagna nel nuovo film "Il viaggio degli eroi"

In arrivo in tv l'emozionante trionfo azzurro nella “notte del Bernabeu”

Lunedì 11 luglio andrà in onda su Rai Uno, e in contemporanea su RaiPlay, Il viaggio degli eroi, il nuovo film documentario sulla vittoria del terzo titolo mondiale della nazionale italiana di calcio nel 1982 a Madrid. A quarant’anni esatti dalla “notte del Bernabeu” - in cui i gol degli azzurri inchiodarono sul 3 a 1 la fortissima e favorita Germania Ovest - Rai 1 racconta una delle imprese più esaltanti degli azzurri attraverso le inedite riflessioni dei protagonisti di quel viaggio.

Un cammino folle e irripetibile, contro tutto e contro tutti, che dopo un avvio difficile fatto di sconfitte, polemiche e silenzio stampa, terminò con le mani ferme e rassicuranti del capitano, Dino Zoff, che innalzavano la coppa del mondo regalandola a tutti gli italiani. “Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!”, in quell’istante la voce dell’indimenticabile Nando Martellini, sottolineava che l’Italia aveva raggiunto il Brasile, unica nazione, fino ad allora, ad avere vinto tre titoli

Il film

Il film, diretto da Manlio Castagna e narrato dall’attore Marco Giallini, ci riporta le immagini, le voci, l’atmosfera che hanno fatto di quell’evento un pezzo della nostra memoria nazionale. Dall’esultanza del Presidente Pertini alla partita a carte sul volo di ritorno, e alla tagliente serenità di Enzo Bearzot, il film scava in una memoria lontana nel tempo ma ancora condivisa, in grado di parlarci con quella forza e quella partecipazione che solo le imprese collettive sanno restituire per poter poi essere rilette e apprezzate nel presente.

“La vittoria inattesa e incredibile degli Azzurri in Spagna - dice Manlio Castagna - fu non solo una grande impresa sportiva, ma soprattutto un grande momento di partecipazione e di condivisione nazionale che segnò simbolicamente la rinascita del Paese dopo anni difficili. È una storia di valori e di passioni, di impegno e di speranza che va raccontata, soprattutto oggi, in un momento storico difficile, segnato dalla pandemia e dalla guerra. Eppure, come nell’82, l’Italia ha trionfato agli Europei ed alle Olimpiadi: queste vittorie raccontano la forza di un Paese che non si arrende alle difficoltà”.

Nel film prodotto da One More Pictures con Rai Cinema e Rai Com, le interviste ai campioni del mondo: Giancarlo Antognoni, Giuseppe Bergomi, Antonio Cabrini, Bruno Conti, Claudio Gentile, Gabriele Oriali, Dino Zoff. Gli interventi di Federica Cappelletti, moglie dell’indimenticabile Paolo Rossi, di Cinzia Bearzot, figlia dell’allenatore che portò la squadra alla vittoria e di Roberto Mancinie Gianluca Vialli.

"Compagni di squadra uniti indissolubilmente"

“Per me - ha affermato Antonio Cabrini, uno dei principali eroi di quella Nazionale italiana - questo film celebra non solo i ricordi del Paese meraviglioso che siamo, ma soprattutto l'espressione di un grande sentimento che si creò nel gruppo: compagni di squadra uniti indissolubilmente. Quel sentimento fu il motore di una vittoria impossibile, che si tramutò in una vera e propria impresa. Dedico il mio ricordo a quegli eroi che oggi ci mancano tantissimo: Mister Enzo Bearzot, Mister Cesare Maldini, il meraviglioso Gaetano Scirea e il mio fraterno amico Paolo Rossi. Ringrazio i produttori, One More pictures, Rai Cinema e Rai Com, per aver reso possibile la trasposizione filmica di una così grande emozione. Grazie, infine, a Marco Giallini per la sublime interpretazione”.

“Quarant’anni fa, nel 1982, ho potuto alzare la coppa del mondo. Per un bambino nato a San Siro, che non desiderava altro che arrivare a giocare lì dentro, è stato il traguardo più alto – ha continuato Giuseppe Dossena– L’ho fatto sacrificando la mia gioventù, la mia infanzia e nel periodo della mia maturità gli affetti, le amicizie e la famiglia. Ma, nonostante tutto, è stata una gioia indescrivibile. Sono stati d’animo molto intimi e difficili da spiegare. Voglio ringraziare tutti i miei compagni di viaggio per la passione e l’amicizia che non mi hanno mai fatto mancare”.

Un valore immutato nel tempo

Fulvio Collovati ha ricordato che “Nonostante siano passati quarant’anni, c'è un valore che è rimasto immutato nel tempo. Sono consapevole del fatto che alzare una coppa del mondo non sia da tutti, ma poter contare sull'amicizia profonda dei miei compagni di squadra mi rende ancora più felice”.
 
“L’esperienza vissuta grazie ai mondiali del 1982 mi ha donato una piena consapevolezza di me stesso, la capacità di non mollare mai e una notorietà sorprendente, tanto da essere riconosciuto in tutto il mondo. Sono passati tanti anni eppure lo constatiamo ancora oggi” – Ha sottolineato Giancarlo Antognoni.

Bruno Conti ha ricordato che “Il mondiale ha significato tanto divertimento e tante emozioni, ma soprattutto mi ha permesso di incontrare moltissimi campioni, come Paolo Rossi. Dopo le ingiustizie subite, ritrovare il nostro Bomber è stata la gioia più grande per tutta la squadra”.

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