Giornata della protezione dei dati, cosa cambia nella privacy degli utenti
L'importanza dei dati degli utenti è al centro del dibattito internazionale. La scelta di Google in materia di cookie
Il 28 gennaio si celebra la Giornata europea della protezione dei dati personali, ricorrenza istituita nel 2006 dal Consiglio d’Europa. Questa giornata viene celebrata a livello mondiale e, al di fuori dell’Europa, viene chiamata "Giornata della privacy".
In questa data governi, parlamenti, organismi per la protezione dei dati e altri attori svolgono attività per accrescere la consapevolezza sui diritti alla protezione dei dati e alla privacy. In particolare, queste attività comprendono campagne mirate per il pubblico, progetti didattici per insegnanti e studenti e conferenze tematiche.
L'importanza della protezione dei dati
La protezione dei dati è al centro dei dibattiti internazionali da diverso tempo: i dati personali delle persone, infatti, vengono elaborati ogni secondo al lavoro, in ambito sanitario, durante l’acquisto di beni e, ovviamente, durante la navigazione sul Web.
Questo patrimonio risulta a dir poco appetibile per numerose attività di tracciamento dati, monitoraggio delle preferenze dei consumatori, attività di marketing e remarketing.
Purtroppo però, molto spesso gli utenti non conoscono i rischi associati alla protezione dei dati personali, nè tantomeno i propri diritti in questo ambito.
La GDPR
Ecco che allora, in questo senso, acquisisce ancora più importanza la GDPR - General Data Protection Regulation - un documento ormai definitivamente al centro della scena internazionale. La GDPR si occupa di tutti quegli aspetti legati ad alcuni ambiti ben precisi: privacy, responsabilità e sicurezza di informazioni e dati.
Tale regolamento, redatto dai membri dell’Unione Europea, punta a rendere più forte e omogenea la tutela dei dati personali dei cittadini europei. La pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale Europea risale al 4 maggio del 2016, con entrata in vigore fissata al 24 dello stesso mese. Il GDPR ha poi cominciato ad avere efficacia il 28 maggio del 2018, stravolgendo di fatto abitudini e imponendo allineamenti importanti alle aziende.
Che cosa sono i Cookie
Da quando è entrata in vigore la GDPR, gli utenti che navigano sul web devono accettare o meno i Cookie (tutti i siti sono obbligati ad avere questo avviso nella loro home page).
Nello specifico, i cookie sono dei file di testo salvati nella memoria dell’utente che sta navigando un sito internet e che permettono al sito web che lo ha emesso (e a eventuali terze parti) di riconoscere l’utente e alcune sue caratteristiche, comportamenti e preferenze.
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La svolta epocale di Google
E' stato Google a dichiarare che dal 2023 il proprio browser Chrome, utilizzato dal 65% degli utenti, non supporterà più i cookie di terze parti, già esclusi nelle impostazioni di default di altri browser come Safari e Mozilla. L'annuncio segna la fine di un modo molto diffuso di fare pubblicità online (Digital Advertising), molto personalizzato ma, al tempo stesso, ritenuto insicuro e poco rispettoso della privacy degli utenti.
E' proprio della privacy che la scelta del colosso del web tiene conto: essa è, in fin dei conti, una risposta alle richieste dei consumatori di maggiore trasparenza e chiarezza sull’utilizzo dei propri dati sul web, ma scuote l’industria della pubblicità online, che deve lavorare per farsi trovare pronta al cambiamento.
Anche se l'abolizione dei cookie di terze parti non comporta la fine del tracciamento su Chrome, poichè questa è solo una tipologia di cookie, la scelta di Google si configura come un ulteriore passo nella protezione dei dati degli utenti.
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Il ruolo centrale del consenso
Con questa decisione, comunque, il consenso rimane il requisito fondamentale delle principali leggi mondiali sulla protezione dei dati, a partire, come accennato prima, proprio dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'UE.
Per dirla più semplicemente: la fine dei cookie di terze parti non equivale alla fine del consenso, anzi, il sito web dovrà comunque richiedere e ottenere il consenso esplicito degli utenti prima di poter archiviare qualsiasi dato sul browser di un utente, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata.