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Bandiera Verde 2013, il Consorzio Terre d’Acqua tra i 21 vincitori

È stato consegnato ieri mattina a Roma a ventuno "campioni" dell'agricoltura sostenibile, dell'innovazione, dell'originalità, dell'ingegno, della tradizione, della qualità il premio Bandiera Verde 2013

“Il Consorzio Terre d’Acqua è composto da un sistema di imprese agricole e agrituristiche che si propongono di valorizzare il territorio all’interno dei parchi del Ticino, Agricolo sud Milano e Roccolo, basati su una elevata sensibilità etica, sociale ed ambientale che vanno dalla ricostruzione del paesaggio agrario attraverso la costituzione di siepi e filari, al mantenimento dei boschi storici, dall’impianto di nuovi boschi all’agricoltura integrata fino alle produzioni biologiche e biodinamiche. Molto interessanti anche le proposte per le scuole attraverso il sistema delle “Fattorie didattiche” con i laboratori dei “cicli” (latte, grano, erbe aromatiche, orto, animali) e le proposte per la terza età attraverso esperienze di recupero e di scambio di saperi e delle tradizioni del passato. I prodotti sono proposti sia negli spacci aziendali che attraverso i GAS oltre che nella ristorazione locale e in piccoli punti vendita”.
 

Sono queste le motivazioni che hanno fatto vincere al consorzio Terre d’Acqua di Milano il premio “Bandiera Verde”. Giunto alla sua undicesima edizione, il premio, promosso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, è stato consegnato ieri a Roma nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a ventuno “campioni” dell’agricoltura sostenibile, dell’innovazione, dell’originalità, dell’ingegno, della tradizione, della qualità. "Bandiera Verde” è un riconoscimento attraverso il quale si premiano aziende agricole, regioni, province, comuni, comunità montane e parchi che si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio anche a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini.
 

Un premio, quello della Cia, che intende, quindi, valorizzare il made in italy in tutte le sue accezioni, dai prodotti locali al turismo enogastronomico, fino ai parchi e alle riserve, vere e proprie bellezze naturali del nostro Paese. Un tesoro inestimabile, quello del made in Italy, che non conosce crisi e che bisogna assolutamente valorizzare. Anche perché rafforzando il valore di questi prodotti, non solo si dà slancio all’economia ma si rafforza anche l’identità culturale nazionale.
 

Nonostante la crisi, si legge nella nota della Cia, c’è chi nell’agricoltura e nel territorio rurale, cerca, e spesso trova, spunti per superare questa situazione e creare nuove situazioni di reddito e sviluppo. La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati di “Bandiera Verde”, afferma la Cia, è quella di sfruttare anche l’indotto generato da un’agricoltura funzionale a un nuovo modello di turismo.

Proprio per quanto riguarda il turismo enogastronomico e rurale in Italia, afferma la Cia, questo settore continua il suo trend positivo con un giro d’affari calcolato in più di 5 miliardi di euro.
 

Grazie al premio, -conclude la Cia- dal 2003 a oggi sventolano oltre 200 “bandiere verdi” tra aziende, comuni, province e parchi. Anche se, sottolinea la Confederazione i “virtuosi” che la meriterebbero sono più di 15 mila. Tra le regioni più attive nel 2013, nell’ambito degli aspiranti alla “Bandiera Verde”, si segnalano la Puglia, le Marche, il Veneto e l’Umbria, ma ogni angolo del Paese nasconde “gioielli” da scoprire. E soprattutto da valorizzare.

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