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Arrestati i capi ultras della curva dell'hockey Milano: fermati al ritorno da una trasferta

I due, già "colpiti" da Daspo, sarebbero andati a Varese per la partita del Milano Rossoblù

Nonostante un Daspo sulle spalle - con tanto di obbligo di firma - avevano lasciato la città per seguire la propria squadra del cuore. All'arrivo al palazzetto ospite, però, la loro presenza non è sfuggita ai poliziotti, che li hanno fotografati, hanno aspettato che guardassero la partita - per evitare problemi - e hanno allertato i colleghi. Al ritorno a Milano, poi, per loro sono scattate le manette. 

Gli uomini della Digos della Questura di Milano hanno arrestato Ivan L. - quarantotto anni - e Thomas T. - quarantadue - per violazione degli obblighi imposti dal Daspo, il divieto d'accesso alle manifestazioni sportive. I due - noti capi ultras della "Curva del Milano" - sono stati fermati nella tarda serata di giovedì al ritorno dalla trasferta di Varese, dove l'hockey Milano Rossoblù aveva giocato contro l'hockey club Varese. 

Il quarantaduenne - secondo quanto accertato da via Fatebenefratelli - era stato colpito lo scorso aprile da un Daspo di due anni per "minacce e condotta violenta in occasioni di manifestazioni sportive" e quindi non avrebbe potuto né dovuto essere al Palalbani di Varese. 

Quello stesso mese, al suo collega di curva era stato invece notificato un Daspo di tre anni perché era stato ritenuto il responsabile, insieme ad altri tifosi, delle scritte ingiuriose comparse in giro per la città contro alcuni agenti della Digos e perché era stato indagato per una tentata estorsione ai danni degli ex gestori del bar all'interno del Pala Agorà, lo stadio dove l'hockey Milano gioca le sue partite casalinghe. 

Proprio a questa accusa, messa nero su bianco dalla Digos meneghina, i tifosi della Curva del Milano avevano risposto con una doppia conferenza stampa in cui avevano lasciato la parola al loro avvocato e ai gestori del locale, che avevano smentito la ricostruzione degli agenti. Pochi giorni dopo quelle parole, durante la gara con il Caldaro, un gruppo di poliziotti si era presentato al Pala Agorà e aveva preso posizione nella parte superiore della curva. Gli ultras di casa - come forma di protesta per la presenza delle "guardie" nella loro casa - avevano sospeso il tifo fino a quando gli stessi agenti avevano abbandonato lo stadio del ghiaccio: un segnale, evidente, che i rapporti tra le due "fazioni" siano al momento ai minimi storici.  

Il giorno in cui la Digos si è presentata in curva

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L'ultima puntata della storia, per ora, l'hanno scritta proprio gli uomini della Digos, che giovedì sera hanno fermato Thomas e Ivan, noto ai poliziotti - fanno sapere dalla Questura - anche per essere spesso tra le fila degli ultras della curva Nord dell'Inter e dell'Armani basket e per essere simpatizzante dei movimenti di estrema destra Lealtà Azione e CasaPound. 

Più che simpatizzante, invece, è Stefano Pavesi, eletto nel 2016 con la Lega Nord nel consiglio del Municipio 8 e militante dichiarato di Lealtà Azione. Lo scorso 18 novembre anche la sua strada si è incrociata con quella degli agenti della Digos, proprio - e non è un caso - fuori dal Pala Agorà. Lì, i poliziotti - aveva informato la Questura in una nota - lo avevano sorpreso a "bagarinare" biglietti per la gara tra Milano Rossblù e Merano: anche per lui era stato avviato il procedimento per l'emissione del Daspo. 

Per i due tifosi arrestati giovedì la Divisone anticrimine di via Fatebenefratelli sta ora valutando un'eventuale inasprimento del provvedimento.  
 

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