rotate-mobile
Sport

Milan, Balotelli a Sports Illustrated: "Il razzismo non si cancella"

Balo si dice "molto arrabbiato" all'indomani del pareggio del Milan sul campo del Psv nell'andata dei preliminari di Champions League

Mario Balotelli, uomo-copertina della prestigiosa rivista americana Sports Illustrated, si confessa e parla di tutto a 360°: Il razzismo non si può cancellare. È come le sigarette: non puoi smettere di fumare se non lo vuoi. E non si può fermare il razzismo se la gente non lo vuole. Ma io farò qualsiasi cosa per aiutare a fermare questa piaga

 

L'attaccante del Milan posa a torso nudo in una foto a tutta pagina e sembra camminare sulle acque di una piscina a Miami, dove è stata realizzata l'intervista. Balotelli viene presentato come "l'uomo più interessante del mondo", "amico del Papa e dei primi ministri" e, purtroppo, "oggetto di odio razzista".

E di razzismo nel calcio Balotelli parla a più riprese, cogliendo anche spunto dalla sfida d'esordio in campionato del Milan a Verona, i cui tifosi secondo SI sono "fra i più notoriamente razzisti in Italia. Spero che non dicano nulla", dice Balotelli. E in caso contrario? "Proverò a segnare con tutta la mia forza e dopo averlo fatto dirò qualcosa io".

In nessun caso, comunque, lascerà il campo come fatto dal suo compagno di squadra Kevin Prince Boateng nell'amichevole contro la Pro Patria. "Per questa stupida regola", dice alludendo alla possibilità di incorrere in sanzioni, comunque esclusa dall'Uefa. "Resterò in campo", assicura.  

Balotelli sfiora anche argomenti politici e definisce "stupida" la norma che nega la cittadinanza ai minori nati in Italia da cittadini stranieri.  "Ho trascorso 18 anni in Italia e non ero ancora un italiano. Per questo spero che i ragazzi come me diventino italiani prima di me". Il fatto di essere nero ma italiano è per lui emozionante.

"E ora -fa notare- ce ne sono tanti che stanno arrivando, quindi non sono più solo". Supermario esprime anche la propria ammirazione per il presidente statunitense Barack Obama.

"Non mi sono mai interessato alla politica, ma penso che lui sia un grande uomo. Obama può rappresentare un nuovo inizio per tutti. Anche solo per il fatto che è nero ed è il primo". E a chi domanda se corrisponda al vero il suo forte legame con il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, Balotelli risponde: "Sì, parlo con lui. Non è un grande rapporto, ma ogni tanto parliamo".

Nell'intervista si parla anche di calcio giocato e dei Mondiali in programma in Brasile la prossima estate. Alzare il trofeo più importante, per Balotelli, "è più un obiettivo che un sogno". A livello personale l'obiettivo è invece diventare il migliore giocatore al mondo. "Sto lavorando su questo", dice ancora, prima di svelare i segreti della sua abilità nei calci piazzati.

Quando aveva 12 anni sua madre gli comprò un dvd con gli highlights della carriera di Diego Maradona al Napoli. Balotelli ha quindi studiato il modo n cui il Pibe de Oro calciava punizioni e rigori e ha poi fatto pratica sul campo. "E da lì ho cominciato a calciare così".

Su rigore, oggi è quasi infallibile: "È una questione mentale -dice-. Bisogna essere calmi e aspettare che il portiere si muova. Se il portiere rimane fermo, non ha il tempo di tuffarsi agli angoli. Se si muove, lo vedo prima. È impossibile per lui. Posso sbagliare solo per mancanza di concentrazione o se tiro fuori".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Milan, Balotelli a Sports Illustrated: "Il razzismo non si cancella"

MilanoToday è in caricamento