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Sport: 200 euro per i minori che si iscrivono ad attività sportive

Ma oltre all'Isee bisogna essere residenti in Lombardia da almeno 5 anni. Bisconti: "Scelta discutibile, si escludono tantissimi ragazzi"

Un contributo da erogare alle famiglie meno abbienti per far iscrivere i figli ad attività o corsi sportivi: è la "dote sport", un bando della regione Lombardia a cui il comune di Milano ha aderito. E' rivolta ai ragazzi tra i 6 e i 13 anni (dote junior) o 14-17 anni (dote teen). La cifra complessiva che potrà essere erogata come contributo è di 200 mila euro, per corsi sportivi tra settembre 2015 e giugno 2016.

La dote massima per famiglia sarà di 200 euro, e di norma ne verrà assegnata una per famiglia, a meno che con il bando non vengano esaurite le doti a disposizione. Se per lo stesso minore e la stessa attività sono già stati ottenuti rimborsi o altre agevolazioni da enti pubblici, la dote non può essere richiesta. Priorità alle famiglie monogenitoriali e a quelle numerose.

I requisiti, ora: anzitutto - e ha fatto discutere - la residenza in Lombardia da almeno 5 anni di almeno uno dei due genitori (o del tutore o affidatario). Poi l'età, che si è già indicata. Un valore Isee non superiore a 20 mila euro. La preiscrizione o iscrizione già avvenuta del minore a corsi o attività sportive di almeno sei mesi, tenute da associazioni o società iscritte al Coni o affiliate alle federazioni. E - nel caso che il minore sia disabile - l'apposita certificazione. 

Proprio il requisito della residenza per almeno cinque anni ha fatto 'storcere il naso' all'assessore milanese allo sport Chiara Bisconti, che comunque ha deciso per l'adesione al bando. "Non sono affatto d'accordo con la residenza in Lombardia da almeno cinque anni", ha affermato Bisconti: "E' una scelta che penalizza ed esclude tantissimi bambini".

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