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Faceva esplodere San Siro, adesso buca la retina: la seconda vita di Palacio

A 40 anni, senza offerte, sembrava potesse scendere nei dilettanti con l'Imperia, ma si è trattato solo di una suggestione. Poi è sceso per davvero nelle categorie minori, ma della pallacanestro, con la squadra di serie D del Garegnano. Non giocherà domenica in campionato, ma l'esordio è solo rinviato

Ha segnato 232 gol in 20 anni da calciatore professionista, ben 122 in 401 partite giocate nel solo campionato di serie A. Nell'ultima stagione con il Brescia, in serie B, Rodrigo Palacio è andato a segno 6 volte in 32 gare. La sua miglior stagione resta quella 2012/13, la prima dopo il passaggio dal Genoa all'Inter quando ha centrato il bersaglio in 22 occasioni e tante volte ha fatto esplodere San Siro. Come in occasione del derby contro il Milan con un incredibile gol di tacco.

Fonte video: canale youtube Inter

A 40 anni, compiuti lo scorso 5 febbraio, si è ritrovato svincolato e si è dovuto guardare intorno. Sembrava potesse ritornare al primo grande amore, quel Boca Juniors che lo ha lanciato nel calcio dei grandi nel 2005, ma si è trattato solo di una suggestione. In Italia zero offerte, con all'orizzonte la possibilità di scendere tra i dilettanti per giocare nel campionato d'Eccellenza ligure con l'Imperia. Il tam tam di questa notizia aveva acceso le fantasie dei tifosi imperiesi che nel giro di qualche ora si sono però dovuti ricredere, smettendo di sognare. Erano i primi giorni di settembre, el Trenza ha continuato a guardarsi intorno, ma non è rimasto con le mani in mano. Anzi, le ha usate eccome le mani. Sì, perché mentre il calcio sembrava non potergli - o non volergli - regalare più nulla, lui ha strizzato l'occhio a quel vecchio amore coltivato solo per poco da bambino: la pallacanestro.

E alla fine, Imperia o non Imperia, tra i dilettanti c'è sceso davvero. Ma non del calcio, bensì del basket. E a ragion veduta, non chiamateli dilettanti, meglio minors. Eh sì, perché Palacio ha dato un calcio alla sua passata vita sportiva per intraprendere una vera e propria nuova avventura. Lo scorso fine settimana ha esordito in un torneo di prestagione del campionato di serie D lombardo con il Garegnano Basket, formazione dell'omonimo quartiere milanese. Nelle sue prime due uscite ufficiose, l'ex bomber nerazzurro ha segnato rispettivamente 4 e 14 punti. La notizia c'ha messo davvero poco a fare il giro del paese, interessando sportivi di ogni latitudine. Qualcuno si è subito posto la domanda più importante: ma Rodrigo ha smesso di giocare a calcio? Possiamo dire ufficiosamente di sì, anche perché l'unica risposta in tal senso è arrivata da un profilo twitter non ufficiale che ai più può sembrare essere quello del calciatore, ma non è così.

Ma perché proprio il basket, perché proprio Garegnano? Domande legittime alle quali in tanti appassionati hanno cercato di dare una risposta. Innanzitutto, come già detto, Palacio da bambino aveva praticato la pallacanestro. Poi però ha scelto di dedicarsi anima e corpo al calcio e i risultati gli hanno dato ampiamente ragione, potendo annoverare nel suo curriculum persino la finale del Mondiale 2014. Ma proprio come la più classica delle gocce cinesi, in lui non se n'è mai andato il pensiero della palla a spicchi. Virale è diventato un video di qualche stagione fa quando, in ritiro in Austria con il Bologna, colse subito al volo l'opportunità di fare due tiri a canestro con il compagno Federico Santander in un playground lì vicino.

Nativo di Bahia Blanca, la pallacanestro gli scorre nelle vene, proprio come il compaesano Manu Ginobili, quattro volte campione Nba e vincitore dell'Olimpiade del 2004 nella finale contro l'Italia. Giocatore sempre corretto Palacio, apprezzato per impegno e acume tattico, con l'esempio del lavoro è stato leader ovunque ha giocato. L'hanno amato tutti i tifosi, non solo per la tecnica sopraffina ma anche e soprattutto per il gran cuore. Spesso è stato al fianco del suo amico Javier Zanetti e della sua fondazione per iniziative benefiche. Un campione con la 'C' maiuscola, che non a caso ha scelto Garegnano come sua prima esperienza cestistica. Innanzitutto perché è il quartiere dove vive con la famiglia a Milano. Poi perché oltre all'attività agonistica di basket, ginnastica artistica e volley, una grossa parte dell'impegnpo della Polisportiva Garegnano si basa sulle attività con la grande età, quali la ginnastica master così come una serie di iniziative nel tempo libero che vanno dalle gite alle visite guidate. Insomma, la società è assolutamente radicata e riconosciuta nel quartiere, che vive a 360°, e proprio con l’attività master si è talmente allargata che ad oggi conta una quindicina di spazi utilizzati in diverse zone di Milano.

Vien da sè che Palacio avrà riconosciuto dei valori importanti in questa realtà, che segue da anni. Da prima si è avvicinato ai tempi di quando giocava all'Inter, perché abitando lì vicino ed essendo appassionato di basket ha cominciato a seguire la squadra andando a vedere qualche partita ogni volta che gli impegni calcistici glielo permettevano. Così come è spesso frequentatore del Mediolanum Forum di Assago. È venuto quasi istintivo chiedere di potersi allenare con la squadra, magari solo per tenersi in forma. Ma lo staff così come i ragazzi del roster ne hanno apprezzato da subito le sue ottime capacità, così da invitarlo a prendere seriamente l'idea di unirsi alla squadra. Non c'è stato bisogno di ripeterglielo due volte, e con la voglia di un ragazzino che vuole solo giocare e divertirsi insieme ai suoi nuovi compagni, si è gettato a capofitto in questa nuova avventura. In questa sua seconda vita sportiva che lo vedrà, adesso, bucare le retine del campionato di serie D come un normale giocatore dilettante. Ha dato già un assaggio delle sue capacità lo scorso fine settimana, quando appunto ha preso parte con il Garegnano ad un quadrangolare di preparazione alla stagione.

Da vero leader che ha giocato a livelli altissimi, e data anche la sua statura da 176 centimetri, Palacio si diletta a giocare da playmaker. Un ruolo fondamentale nella pallacanestro tanto quanto quella di chi nel calcio ha il dovere di buttare in rete il pallone. Agli appassionati non sarà sfuggito che sulla canotta indossata da el Trenza c'era il numero 4. Qualcuno ha ipotizzato che la scelta fosse dettata dal ruolo nel quale gioca, appunto. Altri che fosse un omaggio ai quattro titoli Nba del compagno Ginobili. In realtà nulla di tutto questo, perché come quanto trapelato dalla società, trattandosi di un torneo amichevole la numerazione utilizzata era ancora provvisoria. L'inizio della stagione è comunque ormai alle porte, domenica il Garegnano Basket ospita la Pall. Tromello, ma l'esordio di Palacio in canotta biancorossa è in forte dubbio. Non perché l'ex attaccante non parteciperà regolarmente al campionato, ma soltanto perché il club è in attesa della necessaria documentazione da parte di Fiba e Fip per tesserarlo, essendo Rodrigo un giocatore straniero.

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