Serie A. Il sindacato punta il dito verso l’Inter: "I tre magazzinieri non vanno licenziati!"
I neroazzurri nelle scorse settimane ha deciso di licenziare tre magazzinieri terziarizzando il servizio
Il mondo del calcio ci ha abituato a ragionamenti divenuti pane quotidiano e appare normale disquisire dei contratti dei vari operatori sul campo e di chi è protagonista delle concertazioni, una partecipazione totale alla vita altrui, una intrusione nella sfera privata, con la giustificazione che “trattasi di personaggi pubblici” e quindi anche il compenso deve essere oggetto di conoscenza generalizzata.
Esiste comunque l’idea di una bolla di persone fortunate, mai toccate dai comuni problemi.
Nelle squadre di calcio - tutte, anche tra i dilettanti – esistono figure che vivono nell’ombra ma sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi quotidiani: magazzinieri, impiegati, addetti all’ordine e pulizia, contabili…
Ma anche queste figure di scarsa visibilità appaiono privilegiate rispetto a chi svolge lo stesso mestiere in ambito… “tradizionale”.
Appare quindi curiosa la notizia della presa di posizione della Cgil contro l’Inter, che ha deciso di licenziare tre magazzinieri terziarizzando il servizio, azione abbastanza normale a livello imprenditoriale ma da sempre oggetto di complicate contrattazioni.
Il sindacato ha quindi chiesto all’Inter di fare un passo indietro affermando:
“Considerando che la somma dei tre stipendi costituisce una minima frazione dello stipendio medio che l'Inter paga ai giocatori, che si tratta di persone ultracinquantenni, e che l'Inter ha sempre promosso valori come l'uguaglianza e la fratellanza, riteniamo questa decisione non accettabile".
Il sindacato, forte del suo ruolo, ha tentato di instaurare un dialogo con il club nerazzurro, come capita in tutte le vertenze, ma pare che la decisione presa sia irremovibile, a giudicare dal commento della Cgil:
"Nonostante i tentativi messi in campo dalla Cgil per trovare soluzioni alternative al licenziamento come il reimpiego in altre mansioni, peraltro facilmente percorribile data l'esperienza polivalente dei lavoratori in questione, l'azienda inspiegabilmente ha confermato di voler chiudere i tre rapporti di lavoro a partire dal 1° novembre, data di scadenza del blocco dei licenziamenti decisi dal Governo".
Come sempre in questi casi la speranza è che si arrivi ad un accordo soddisfacente, soprattutto per i tre magazzinieri!