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Serie A. Paolo Maldini racconta il momento del Milan

Il dirigente ha ricevuto a Montecarlo il premio #GoldenFoot Legend Award

Fa sempre piacere ricevere riconoscimenti personali, anche se Paolo Maldini regala in ogni occasione l’immagine di colui che preferisce muoversi lontano dai riflettori. Questione di stile.

Sarà stata in ogni caso grande la soddisfazione per il premio ricevuto a Montecarlo nell’ambito del “Golden Foot Legend Award”, relativo alla sua carriera da calciatore.

Dopo la premiazione il dirigente del Milan non ha potuto sottrarsi alle domande di rito, sottolineando la sua soddisfazione del momento e tracciando l’essenza dell’immagine del grande calciatore, a cui generalmente si attribuisce un “gran piede”, che è in realtà una parte anatomica accessoria, mentre contano soprattutto la testa, il fisico e le gambe.

Si parla ovviamente di Milan e del suo momento nero in campionato, dopo due sconfitte consecutive.

Si punta al ritorno alla normalità nel turno infrasettimanale, partita che vedrà un abbinamento quasi innaturale, perché l’avversario, il Genoa, ha ora alla guida un ex calciatore che ha fatto la storia del Milan, Shevchenko.

Maldini e Sheva sono amici al di là degli aspetti calcistici, ma le aspettative di questo mercoledì sul campo sono ben distinte e delineate: in questi casi l’amicizia si congela per almeno 95 minuti!

Maldini non trova scuse per la recente sconfitta casalinga con il Sassuolo, accennando ad una possibile stanchezza post Champions, ma gli alibi non gli si adattano.

Il discorso scivola poi sul ragionamento a lungo termine - che in questi casi significa fine stagione - e Maldini evidenzia come sarà durissima sino alla fine, per ogni competizione in cui il Milan è inserito, perché per alzare un trofeo calcistico occorre essere capaci di fare qualcosa di eccezionale, che va oltre il valore dei singoli giocatori.

Un altro passaggio significativo riguarda Kjaer, piazzatosi al diciottesimo posto nella lista del Pallone d’Oro, un uomo eccezionale, un grande calciatore su cui il Milan ha puntato nonostante un po’ di scetticismo iniziale da parte degli osservatori. Maldini evidenzia il ruolo di leader di Simon, e non c’è bisogno di ricordare quanto accaduto nella partita di esordio dei recenti europei.

Accadrà qualcosa a gennaio in termini di rinforzi? Improbabile, la squadra è giudicata competitiva così com’è, ma esiste una priorità che è quella dei rinnovi.

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