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Serie A. Meazza stregato per il Verona, un tempo da favola e poi l'ennesima rimonta del Milan che sale al 2° posto in classifica

I rossoneri rimontano con i goal di Giroud, Kessiè e l'autogoal di Gunter

L’ottava di campionato appare agevole per la seconda in classifica, ma i tanti infortuni che caratterizzano questo inizio di stagione, e un avversario il cui nome è sinonimo di “catastrofe” calcistica, fanno sì che il Milan debba prendere con le pinze l’impegno casalingo.

In realtà il Verona non ha mai vinto al Meazza e i dispiaceri del passato riguardano soprattutto le partite giocate al Bentegodi.

Il sogno degli scaligeri, questa volta, sembrerebbe trasformarsi in realtà, visto che al 58’ il vantaggio di 2-0 autorizza a sperare in un lieto fine.

Nonostante la buona prestazione del primo tempo e il cospicuo allungo, i gialloblù vengono raggiunti e superati, ed è questa la terza volta consecutiva: qualche riflessione da parte di Tudor appare d’obbligo.

Partita dai due volti, situazioni in cui è difficile stabilire meriti e demeriti, ma ormai il calcio ci ha abituato a partite di 95 minuti in cui tutto può accadere sino alla fine.

La disparità di forza in campo appare elemento oggettivo, ma nello spazio di diciassette minuti l’Hellas tramortisce i rossoneri (Caprari e rigore di Barak) che, nonostante gli infortunati possono contare sul rientro di Giroud, il recupero lampo di Calabria e la presenza di Ibrahimovic in panchina.

Nel primo tempo, oltre alle reti già citate, si segnala un cambio obbligato, quello di Rebic con Leao, altro possibile pensiero per Pioli, in previsione del match di coppa.

Il secondo tempo vede un ribaltarsi della situazione e risulterà determinante l’apporto di Castillejo, sin qui rimasto a margini del progetto. Dopo la rete di testa di Giroud sarà sua l’azione che porterà al rigore del pareggio di Kessie, così come il tiro che provocherà l’autorete del 3 a 2, quella di Günter.

Spazio anche per Ibra, che scalda i motori per quindici minuti e dimostra di essere in condizione accettabile.

Il Verona, sul finale, prova a ristabilire l’equilibrio ma è troppo tardi e arriva la prima sconfitta per Tudor, dopo cinque partite sulla panchina gialloblù. Domenica al Bentegodi sarà di scena la Lazio, le premesse per giocarsela alla pari ci sono tutte.

Milan da solo in vetta per una notte, con la testa al Porto e il pensiero a medio termine rivolto al Bologna, prossimo avversario in campionato.

Una nota in più per Castillejo, dimostratosi all’altezza e in buona condizione fisica, il tutto racchiuso in un quadretto finale che dovrebbe fare riflettere: il suo pianto e le sue parole toccheranno il cuore dei tifosi ma, sentimenti a parte, l’impressione è quella che, da adesso in poi, anche per lui ci sarà la possibilità di giocarsi un posto in squadra, almeno in campionato. 

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