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Il Milan non è più la stessa squadra della stagione 2021/2022: le cause

I rossoneri dopo la vittoria dello scudetto nello scorso campionato non sono più riusciti a tornare allo stesso livello

Da ormai un po’ di tempo a questa parte si vede un Milan molto diverso da quello dello scorso anno, capace di incantare in Italia e, anche se in maniera nettamente minore, in Europa.

La squadra sembra aver perso brillantezza, intensità e passione, si possono notare sempre più spesso lanci lunghi ed errori di disattenzione anche da parte di giocatori che, solitamente, non ne commettono quasi mai, come quelli della solida ed efficace coppia formata da Kalulu e Tomori in primis.

Uno dei problemi principali, da cui derivano la maggior parte dei goal subiti dai rossoneri, è il gioco aereo: quella segnata da Baschirotto è la settima rete di testa incassata dal Milan in questo campionato. Troppe per una squadra che punta al vertice della classifica.
L’altezza dei giocatori di certo non aiuta: Kalulu è alto 1.79 e Tomori 1.85, mentre il difensore più alto della rosa è Malick Thiaw con il suo metro e 91. Il tedesco, però, gioca pochissimo.

Ma non è questa la causa principale dei goal subiti dai rossoneri, anche perché non sono solo i difensori a saltare. È importante infatti sottolineare l’inefficacia della marcatura a zona e, molto probabilmente, anche la mancanza di una figura come quella di Mike Maignan, in grado di dominare l’area di rigore e dare sicurezza al reparto.

Dal canto loro, una delle cause che i tifosi attribuiscono maggiormente a questo momento negativo, invece, è un mercato inadeguato alla squadra Campione d’Italia, incapace di rimpiazzare la partenza di Kessié e Romagnoli:

  1. Alessandro Florenzi, riscattato dalla Roma per 2,7 milioni di euro
  2. Junior Messias, riscattato dal Crotone per 4,5.
  3. Yacine Adli acquistato dal Milan nella passata stagione per 10 milioni di euro circa ma lasciato in prestito per un anno al Bordeaux.
  4. Divock Origi, parametro zero dal Liverpool
  5. Charles De Ketelaere, 36 milioni di euro più percentuale sulla rivendita.
  6. Malick Thiaw, 7 milioni dallo Shalke 04.
  7. Aster Vranckx, prestito oneroso (2 milioni) più diritto di riscatto (12 milioni).
  8. Sergiño Dest, prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni.

Il problema più grave, però, non sembra essere tanto l’inadeguatezza dei giocatori acquistati, quanto il fatto che mister Stefano Pioli pare aver deciso di non schierarli praticamente mai. L’allenatore, infatti, sembra non ritenere pronti i nuovi componenti della sua rosa, tanto che ogni domenica la formazione è pressoché identica a quella dell’anno scorso, con Thiaw, Vranckx e soprattutto Adli che non sono quasi mai stati presi in considerazione. Il francese, in particolar modo, è diventato una sorta di “fenomeno misterioso” che rimane seduto in panchina per 90 minuti ogni settimana, senza avere praticamente la possibilità di entrare in campo.

L’allenatore, inoltre, sembra soffrire uno dei punti di forza della rosa di quest’anno: la lunghezza. L’ex tecnico della Fiorentina sembra infatti non riuscire a fidarsi dei nuovi, tanto da fare alcune scelte difficilmente condivisibili, non valorizzando giovani come lo stesso De Ketelaere - il vero colpo dell’estate - che potrebbero invece essere delle preziose risorse per il club.

Con l’eliminazione dalla Coppa Italia e la possibilità di vincere il campionato che sembra sfumare lentamente, al Milan non resta che provare a puntare alla vittoria della Supercoppa Italiana e giocarsi le sue possibilità nel doppio impegno di Champions contro il Tottenham, sperando di ritrovare il giusto gioco e il vecchio entusiasmo.

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