La squadra va già bene così come è, parola dell'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani. Eppure, a un giorno dal raduno, è facile ipotizzare qualche importante ritocco in un mercato ancora lungo: i rossoneri sono impegnati in Champions e, se vogliono essere davvero competitivi, devono ulteriormente rafforzarsi.

Andrea Poli è già un giocatore rossonero, El Shaarawy è stato tolto dal mercato - lui stesso ha rifiutato una megaofferta inglese, come ha rivelato l'ad -, Balotelli è il pilastro del gruppo ma la rosa va ancora sfoltita per permettere nuovi acquisti. 

La trattativa più calda è quella che riguarda Robinho che potrebbe andare al Santos ma l'affare non è ancora stato definito, nonostante il forte sconto proposto dal Milan. Il presidente dei 'Peixè, Odilio Rodrigues, come riporta 'Globoesportè, non è ottimista: "L'operazione è ancora difficile. Dobbiamo analizzare il volume di denaro impegnato, ma ne stiamo parlando". 

L'arrivo di Keisuke Honda sembra cosa fatta: il giapponese dai capelli biondi ha impressionato nella partita contro l'Italia in Confederations Cup e, con i suoi 27 anni, non sfigura nella linea verde voluta da Galliani. Honda sarebbe un ottimo affare, costi contenuti e qualità, oltre a un grande appeal mediatico. 

Viene descritto come centrocampista di manovra, forte di una discreta stazza, bravo a difendere il pallone permettendo alla squadra di salire. Secondo indiscrezioni, per lui sarebbe pronto un quadriennale da due milioni e mezzo a stagione. Una idea nuova riguarda Adem Ljacjic che ha tutte le caratteristiche di un giocatore utile al Milan: la Fiorentina cercherà di convincerlo a restare ma non sarà facile. 

I rossoneri potrebbero tentare l'affondo nel caso dovessero riuscire a cedere Robinho e anche Boateng. Fra i partenti quasi certi c'è Flamini al quale non è stato rinnovato il contratto. Piace molto Cerci mentre salgono le quotazioni di Lavezzi, più una suggestione almeno per ora. Balotelli ha chiamato Ibrahimovic ma il Milan non sembra orientato a favorire il ritorno dell'ex anche se i tifosi non lo hanno mai dimenticato.