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Cassano 'il piccolo Diavolo', Dinho pronto per 'la grande fuga'

Il gaucho brasiliano torno al Gremio. Il Diavolo di Bari Vecchia arriva a Milano. Ibrahimovic lo accoglierà a colpi di taekwondo?

E' un Milan da cinema quello che sta nascendo in questi giorni. Un Milan che sta migliorando ancora di più il suo potenziale offensivo con altri, sbalorditivi, effetti speciali. Ronaldinho è vicino all'addio, per sempre. Fuggire via, lontano e tornare a casa. Proprio come nella pellicola 'La grande fuga', con Steve McQueen. Certo il Milan per Dinho non è un campo di prigionia. La panchina, con le dovute proporzioni, però si. Stando ad alcune indiscrezioni raccolte in esclusiva da MilanNews.it, l'ex Pallone d'Oro tornerà al suo Gremio. Roberto de Assis, fratello e manager di Ronaldinho ha già gettato la base del contratto che parte da 3,5 milioni di euro netti con relative clausole in base alle presenze, ai gol e agli obiettivi stagionali del club Gaucho. Inoltre, allo stesso Dinho, è stato concesso di gestire in maniera autonoma e di incassare tutti i proventi che arrivano dai suoi sponsor personali.

Può goliardico lo scenario invece che porta Antonio Cassano al Milan. "Oddio! Un essere immondo!", per poi riprendersi subito "... però bellissimo! Non ho mai visto un essere immondo bello così!", così Maurizio si rivolge a Giuditta nel geniale capolavoro di Roberto Benigni, 'Il piccolo Diavolo'. Genio e sregolatezza. Fantantonio è capace di cose assurde, indescrivibili, fuori dal mondo. Nell'uno e nell'altro senso. Facile scommettere su un Cassano mite e disponibili nei primi mesi. Il problema, se mai, sarà dopo. Come ben illustra la sua storia in 6 minuti realizzata magistralmente da  Beautiful Lab.




Pato, prossimo al rientro, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport ha così commentato l'arrivo al Milan del giocatore di Bari Vecchia: “Cassano è straordinario, ci divertiremo. E' come avere un altro brasiliano in squadra. Al Milan siamo tutti leader”. Già questo 'tutti'. Magari è proprio lì il problema. Cassano, leader di suo, ha problemi a relazionarsi con altri leader. Come è avvenuto a Roma e Madrid. Può succedere di tutto. Forse non i calci volanti. Quelli sono solo un marchio di Ibrahimovic. Il Bruce Lee di Malmoe, 'da MilanLab con furore', il marchio dello svedese al povero Strasser. Niente di grave. Forse solo una dimostrazione di superiorità fisica. Il benvenuto alla Ibrahimovic.

 

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