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Martedì, 23 Aprile 2024
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Insulti razziali durante Milan-Lazio: un turno con la curva Nord laziale senza tifosi

Per la cronaca, l'incontro è stato vinto dalla Lazio che ha così eliminato i rossoneri. I fatti

Un turno con la curva Nord della Lazio senza tifosi, ma la pena è sospesa con la condizionale. E' questa la decisione del giudice sportivo della Lega di Serie A dopo i cori "di discriminazione razziale" da parte della curva occupata dai sostenitori laziali, all'indirizzo dei milanisti Kessiè e Bakayoko, durante la semifinale di ritorno della coppa Italia fra il Milan e la Lazio.

I fatti allo stadio

Per la cronaca, l'incontro è stato vinto dalla Lazio che ha così eliminato i rossoneri. La partita è stata infatti caratterizzata da numerosi cori di stampo razzista da parte dei tifosi ospiti.

Paolo Scaroni, presidente del Milan, intervenendo al programma "Radio anch'io sport" ha rivelato di avere inviato ai presidenti del Coni, della Figc e della Lega Calcio un video con ben 32 cori razzisti provenienti dagli spalti degli ultras biancocelesti.

"Questa banana è per Bakayoko": il coro razzista dei laziali

«Probabilmente non sono stati così vistosi da essere sentiti da tanti, perchè i laziali erano pochi e i tifosi milanisti sono sempre rumorosi. Però l'episodio se si voleva, lo si poteva andare a vedere», il commento di Scaroni che, dopo la partita, aveva stigmatizzato la scelta dell'arbitro di non sospendere il match, come è sua prerogativa e possibilità fare.

«È stato avvilente - aveva sottolineato Scaroni dopo la gara - seguire un così importante evento sportivo nel nostro stadio mentre da un settore erano percepibili ululati e insulti razzisti. È doveroso non abbassare la guardia: il calcio è rispetto. Il calcio deve unire e non dividere».

I laziali si erano "sfogati" soprattutto contro i giocatori Kessie e Bakayoko, entrambi di colore, che dopo il precedente incontro sempre a San Siro, ma per il campionato, avevano "esibito" la maglia del difensore laziale Acerbi, scatenando un battibecco.

Tifosi Lazio: prima "l'omaggio a Mussolini", poi l'escalation con i cori razzisti

La giornata era partita in negativo con gli ultras della Lazio che, alcune ore prima del match, in corso Buenos Aires, a pochi metri da piazzale Loreto, luogo dove venne giustiziato il duce, avevano srotolato uno striscione inneggiante a Benito Mussolini accompagnando la provocazione - alla vigilia del 25 Aprile - con saluti romani al grido di "presente".

Diciannove tifosi laziali e un interista sono stati denunciati per quell'episodio con l'accusa di "manifestazione fascista". In serata è tornata a farsi sentire la Lazio, attraverso il suo portavoce Arturo Diaconale. "Siamo la parte lesa, il danno fatto da questa minoranza ricade sul club e sui suoi tifosi", ha detto. "La stragrande maggioranza dei sostenitori della Lazio non accetta questi episodi", ha aggiunto il dirigente biancoceleste. Sul fatto che non sia stata sospesa la partita, Diaconale ha assicurato che "se c'erano cori razzisti, erano coperti dal resto del pubblico e l'arbitro non ha sentito nulla".


   

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