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Centri massaggi, banconote e striscioni: la curva Nord Inter contro Zhang

Un centinaio di tifosi al Tardini per l'amichevole col Parma e tanti cori contro la proprietà

Un uomo nel mirino. Esplode la rabbia della curva Nord, cuore del tifo caldo dell'Inter, contro Steven Zhang, il presidente del club nerazzurro che dopo aver salutato Antonio Conte e Achraf Hakimi si appresta a dire addio anche a Romelu Lukaku, vero totem dello scudetto e sempre più verso il Chelsea per 115 milioni di euro. 

Che la situazione economica della società di viale della Liberazione non fosse delle migliori era chiaro anche agli ultras, che però erano convinti - anche per le parole dei dirigenti Marotta e Ausilio - che l'unico sacrificio sarebbe stato quello dell'esterno marocchino, partito alla volta del Psg per 70 milioni

L'ormai imminente saluto del bomber belga, invece, ha acceso gli animi dei tifosi nerazzurri, che domenica hanno fatto sentire la loro voce al Tardini di Parma, dove la squadra di mister Simone Inzaghi ha battuto i ducali per 2-0 con gol di Brozovic e Vecino. 

Gli ultras presenti hanno intonato più volte cori contro Zhang, con un ironico "Noi non siamo un centro massaggi" ripetuto più volte. I supporters hanno poi sventolato delle banconote invitando il presidente a vendere e hanno cantato "passeran i giocatori, le annate e società ma noi siamo sempre qua, fan*** a Zhang" accompagnato dallo striscione "Zhang, time is over". 

La Nord - che già aveva fatto sentire la propria voce sotto la sede del club - ha comunque voluto chiarire che il supporto ai calciatori non mancherà, mostrando un altro striscione: "Mister e giocatori avete il nostro sostegno, da voi ci aspettiamo unione, sudore e impegno". 

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