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Derby MilanoToday, sfida tra estremi difensori: Zenga vs. Rossi

Il Derby di Milano Today oggi è tra due portieri storici di Milan e Inter: Sebastiano Rossi e Walter Zenga. Il primo con un carriera breve, tormentata dal pessimo carattere. Il secondo responsabile dell'uscita dell'Italia dai Mondiali nostrani del '90

La storia delle squadre milanesi è stata illuminata anche da alcuni tra i migliori portieri del mondo e in questo nuovo appuntamento mettiamo a confronto due big della categoria: Sebastiano Rossi e Walter Zenga. Due personalità diverse e difficili, capaci di gesti atletici fuori dal comune e che detengono record incredibili.
   
rossiSebastiano Rossi nasce a Cesena il 20 luglio 1964 e incomincia la sua carriera nelle giovanili della squadra romagnola. Il calcio, però, non è la sua unica passione: complice l’imponente statura, Sebastiano gioca con successo a basket, sfiorando addirittura la Serie A1.

Il calcio ha la meglio, però, e all’età di 23 anni esordisce in Serie A in un Cesena – Napoli. Il grande salto arriva nel 1990 con la chiamata del Milan. Nella prima stagione è il secondo di Pazzagli e colleziona solo nove presenze; l’anno successivo Rossi si sistema tra i pali della squadra rossonera dove resterà fino al 2002.

Con il Milan vince di tutto: Campionato italiano: 5 Scudetti (1991/1992, 1992/1993, 1993/1994, 1995/1996, 1998/1999), 3 Supercoppe italiane (1992, 1993, 1994), 1 Coppa Intercontinentale (1990), 2 Supercoppa (1990, 1994 ) e 1 Champions League (1993/1994). Il punto più alto della sua carriera è senza dubbio la stagione ’93-’94: Seba chiude la saracinesca dalla sedicesima alla ventiseiesima giornata, ovvero 929 minuti. Record assoluto ancora imbattuto, Rossi con questo primato batte Dino Zoff che nella stagione 1972/73 era arrivato a 903 minuti.

Il declino della carriera del portiere cesenate ha inizio nella stagione ’98-’99 con un episodio che gli costa caro: in un Milan Perugia, Rossi stende con una manata Bucchi, in procinto di recuperare il pallone dopo il rigore realizzato da un suo compagno. Né la giustizia sportiva (cinque giornate di squalifica), né Zaccheroni gli perdonano questo gesto: Abbiati prende il suo posto e lo Scudetto va ai rossoneri.

Da qui la parabola discendente del portierone che difettava proprio per un carattere troppo esuberante. Tecnicamente e fisicamente tra i più completi, in Nazionale non ha fortuna probabilmente proprio per il carattere fumantino: per lui due convocazioni ma nessuna presenza con la maglia azzurra.

Walter Zenga milanese “doc”, l’Uomo Ragno nasce il 28 aprile 1960 e a dieci anni entra a far parte dei pulcini dell’Inter. Dopo la trafila nelle giovanili, Zenga va a svezzarsi nelle categorie minori con Salernitana, Savona e Sambenedettese.

L’esordio con l’Inter in serie A contro la Sampdoria (11 Settembre 1983) ha il crisma del presagio: di fronte si ritrova a difendere la porta blucerchiata Ivano Bordon, suo predecessore. Si consacra come uno dei migliori portieri del mondo, vincendo per tre volte consecutive (dal 1989 al 1991) il premio come "Miglior portiere dell'anno" dall'IFFHS e nel 1990 riceve anche il premio di "Portiere dell'anno" dall'UEFA. Con l’Inter vince il Campionato dei record (1998/1999), una Supercoppa Italiana (1989) e due Coppe Uefa (’91 e ’94).

Grande personalità, elasticità degna di un fumetto (non a caso l’Uomo Ragno…), Zenga a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 sembra imbattibile. Gesti atletici fuori dal normale, spavalderia e guida della difesa: questi i segreti del campionissimo nerazzurro. In Nazionale vive momenti bellissimi anche se nei Campionati mondiali del 1990 in Italia vive una cocente delusione.

Gli azzurri interrompono la propria cavalcata per colpa di una mezza papera di Walter contro l’Argentina: il gol di Caniggia interrompe le notti magiche e l’imbattibilità di Zenga, fino a quel momento ai limiti della perfezione. Lascia l’Inter nel 1994 e dopo due esperienze in Italia (Sampdoria e Padova) si trasferisce negli USA dove incomincia la sua carriera da allenatore.

Considerato in questo momento uno degli allenatori in ascesa nel panorama calcistico italiano, Zenga non ha mai nascosto il suo sogno: la panchina dell’Inter. E i sogni a volte si avverano.
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