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Disabili nelle piscine: "Dal 2014 tariffa raddoppiata, nonostante le promesse"

Con il cambio delle tariffe, i disabili non iscritti alle associazioni pagano da quattro anni la tariffa piena. Eppure l'ex assessore allo sport promise per loro la gratuità

Da un giorno all'altro, da 3,50 euro a 7 euro. Il doppio. E' il costo che i disabili sostengono per l'ingresso nelle piscine (e in generale negli impianti di Milanosport) prima e dopo l'entrata in vigore delle nuove tariffe a ottobre del 2014. Da allora i disabili non hanno più diritto ad alcuno sconto rispetto alla tariffa "piena", nonostante molti di loro debbano svolgere spesso attività sportiva prescritta da un medico.

L'unico modo per ottenere uno sconto è iscriversi ad una associazione che, grazie ad accordi con Milanosport, dispone di "finestre" d'ingresso in alcuni impianti, limitati però nei giorni e negli orari; cosicché, se quei giorni e quegli orari non sono comodi, non si può usufruire dello sconto. In precedenza, invece, le tariffe comunali prevedevano uno sconto all'esibizione del tesserino dell'Asl. Non sembra, ad occhio e croce, che questo rappresenti un grande costo per l'amministrazione. Non abbiamo dati certi, ma sappiamo che nel 2013, per sei mesi, il Comune stanziò 30 mila euro per la gratuità d'ingresso per le associazioni. Una goccia nel bilancio del Comune di Milano.

«E' una situazione ingiusta con la quale stiamo convivendo da anni», dichiara a MilanoToday un disabile milanese costretto all'attività aerobica incrementale, per la quale il nuoto è la soluzione migliore, e che per motivi di lavoro non ha convenienza a sfruttare gli impianti e gli orari a disposizione delle associazioni.

Il lettore parla apertamente di discriminazione: «La persona invalida che desidera accedere autonomamente alle strutture sportive destinate alla balneazione - prosegue - non è evidentemente considerata una persona fragile e bisognosa, in questo caso di fare sport, ma solo una mera libera utenza che deve corrispondere la tariffa piena». Meritoria, per il lettore, la gratuità per gli iscritti alle associazioni, ma «non deve essere a discapito degli altri».

La promessa dell'ex assessore

Pochi mesi dopo l'entrata in vigore del nuovo tariffario, l'allora assessore allo sport della giunta Pisapia, Chiara Bisconti, dichiarò in un comunicato stampa ufficiale del Comune di Milano: «Siamo disponibili a rivedere le tariffe per i disabili senza accompagnatore». Era il 7 maggio 2015. Da allora è calato il silenzio sulla questione. Né la Bisconti, che oggi è peraltro presidente di Milanosport, né il suo successore Roberta Guarnieri si sono più occupate dei disabili nelle piscine. 

Quelle parole però non sono finite nel dimenticatoio. Tutti i disabili che, da anni, aspettano che si avveri la promessa della Bisconti le ricordano. E c'è da pensare che presto se ne occuperà anche la politica meneghina. «Quest'estate migliaia di persone affollano le piscine comunali», afferma Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, «ma non sappiamo quanti sono gli ingressi dei disabili perché il Comune di Milano non prevede alcun biglietto a tariffa ridotta per i diversamente abili. Eppure nel 2015 l'ex assessore dichiarava che l'ente si sarebbe mosso».

La situazione è dunque invariata da quasi quattro anni, nonostante una - timida - promessa dell'ex assessore, che oggi, da presidente di Milanosport, se da un lato non ha più potere decisionale sulle tariffe, dall'altro sicuramente potrebbe esercitare una "pressione" sull'amministrazione. Sempre che nel frattempo non abbia mutato idea sulla gratuità o sconto per i disabili non legati alle associazioni. Disabili che, a questo punto, si chiedono quando verrà preso un «impegno serio e definitivo in questo senso».

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