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Esonerato Giampaolo: arriva Pioli. Ma l'accoglienza dei tifosi è gelida

In pole Stefano Pioli: per lui già pronto un biennale da 3 milioni in totale. A breve dovrebbe esserci l'ufficialità. La carriera con squadre di alto livello del tecnico parmense, però, non brilla: tanti esoneri e campionati anonimi (tranne uno con la Lazio). E fallì con l'Inter. Nel 2016 disse: "Sono interista da sempre"

Esonerato Marco Giampaolo. Anche se non c'è ancora l'ufficialità da parte del Milan, in mattinata di martedì il tecnico abruzzese sarebbe stato sollevato dal suo incarico dopo appena tre mesi alla guida del Diavolo.

Non è bastata la vittoria - molto sofferta - contro il Genoa per cambiare il suo destino nella società del Portello. Ora si attende la scelta del sostituto da parte di Maldini e Boban, la svolta decisiva dovrebbe arrivare in giornata. Stefano Pioli è in pole, dopo che le trattative tra Luciano Spalletti e l'Inter si sono arenate per difficoltà contrattuali.

Giampaolo: cronaca di un fallimento annunciato

Il feeling tra il mister di Giulianova e i tifosi rossoneri non c'è mai stato. Scelto per un progetto di squadra giovane e "innovativa", di lunghe vedute, ha faticato a convincere, sia per i risultati che per il gioco espresso: confusione di moduli, attacco flebile e difesa di certo non granitica. Si aspettava che ci sarebbe voluto del tempo, ma la paura dell'imbarcarsi in una stagione horror, alla fine, per la dirigenza rossonera, ha prevalso. 13esimo posto in classifica, 4 sconfitte su 7 partite e, soprattutto, pochissimi bagliori all'orizzonte. Meglio cambiare. Ma cambiare con cosa?

Con Spalletti non ha funzionato

Si è arrivati quindi a Stefano Pioli. Non proprio la prima scelta, diciamo. A lungo si è pensato a Luciano Spalletti, ancora legato contrattualmente all'Inter; tuttavia, nel braccio di ferro con l'ad nerazzurro Marotta, nessuno ha voluto cedere. Spalletti ha il dente avvelenato per un trattamento, a suo dire, ben più rude rispetto a Conte: per lui, l'anno scorso, rosa più debole e disparità di trattamento economico in confronto al tecnico salentino. E licenziamento nonostante la qualificazione Champions. Non vuole rinunciare a quanto gli spetta per iniziare l'avventura con il Milan. Lo stallo non si è ammorbidito. La dirigenza milanista, così, ha lavorato anche a un piano parallelo, ha fretta e ha virato subito su un altro nome libero: Pioli, appunto. 

Per Pioli biennale da 3 milioni: ma i dubbi rimangono. E quando disse: "Sono interista da sempre"

I manager rossoneri si sono già incontrati con l'allenatore parmense. Per lui, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe pronto un biennale da 3 milioni di euro in totale. L'accoglienza dei supporter rossoneri, a vedere i social, è freddina, tendente al gelido. Ci sono dubbi sulla sua reale caratura da "grande squadra". Pioli è di certo un mister competente e preparato, ma non ci sono squilli da circoletto rosso con i top team. Ex difensore di buon livello, emiliano, ha un cv fatto di luci e un bel po' di ombre: nonostante svetti quel terzo posto con la Lazio nella stagione 2014-2015, venne esonerato a Modena, a Parma, a Palermo, a Bologna, a Roma e, soprattutto, a Milano, all'Inter. In sponda nerazzurra non viene ricordato con particolare nostalgia: subentrò a De Boer dopo un inizio disastroso e, passata una buona iniziale spinta, perse lentamente il bandolo della matassa. In 23 partite, 8 sconfitte e 3 pareggi. Venne sostituito nelle ultime 3 giornate. Sono passati 3 anni, inframmezzati dall'avventura alla Fiorentina: ancora, un discreto campionato iniziale, con l'ottavo posto, e poi dimissioni nel secondo, con 8 sconfitte e 15 pareggi in 31 partite. 

Ora i Diavoli. Riuscirà a spazzare le perplessità e affermarsi davvero? Al tempo la risposta. Piccolo inciso: giornali, blog, e tonnellate di altre fonti riportano, nel 2016, conferenza stampa nella prima settimana nerazzurra, un "Sono interista da sempre" tra le dichiarazioni di Pioli. E se al cuor non si comanda, il compito sarà ancora più duro. 

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