Un'Inter finalmente non pazza, ma non normale. Era quello che ci voleva per segnare un gol ad una big di Champions (contro Manchester e Barcellona non era successo) e per battere il Chelsea, conquistando il round d'andata degli ottavi di finale.

Una squadra normale, fatta di attenzione difensiva (monumentale Lucio), di un centrocampo concreto (Cambiasso chirurgico) e di un attacco pronto a pungere Terry e Carvalho. Già al 3' si intuisce che l'Inter c'è. Palla lunga in area che finisce a Milito. Il principe controlla, brucia John Therry con un dribbling secco e brucia Cech. Esplode San Siro.

Il Chelsea però non ci sta e lentamente, con una manovra che ricorda il Milan ad albero di Natale, guadagna campo. Drogba  fa ammattire la difesa, ma Lucio e Samuel reggono. Così l'ivoriano deve inventarsi una punizione bomba per far tremare l'Inter. Per lui però solo una traversa. Poco dopo è Eto'o ad avere la palla del raddoppio, ma il camerunense sbaglia clamorosamente.

Sul finale del tempo Kalou approfitta di un errore di Zanetti, entra in area, Samuel lo mette giù. E' rigore per tutti, ma non per Mejuto Gonzalez. L'Inter ringrazia e va negli spogliatoi, dai quali esce con gli stessi uomini.

Pronti via ed il Chelsea pareggia, complice una “didata” di Julio Cesar goffo su un tiro di Salomon Kalou. Mourinho non ci sta. Manda a scaldarsi Balotelli e Pandev che svestono la tuta. Pronti ad entrare, ma ecco che Cambiasso da limite dell'area si incaponisce in una conclusione che prima viene respinta dalla difesa e poi trasformata in un urlo che manda in visibilio San Siro.

Stavolta però il Chelsea non reagisce. Entrano Balotelli e Pandev per Motta ed Eto'o. L'Inter controlla agevolmente e porta a casa il risultato. Il 16 marzo ora sarà il Chelsea a dover fare l'impresa.