Le parole di Kjaer su Eriksen dopo il malore e il 'miracolo'
Il post del capitano danese, grande amico del centrocampista dell'Inter
È stato l'uomo del destino. È stato l'uomo che gli ha spostato la lingua permettendogli di respirare, l'uomo che ha consolato sua moglie in lacrime e l'uomo che lo ha protetto fisicamente e non solo. Simone Kjaer, capitano della Danimarca, ha parlato giovedì pomeriggio di Christian Eriksen, il centrocampista dell'Inter - suo grande amico - ancora ricoverato in ospedale dopo l'arresto cardiaco che lo ha colpito durante la partita con la Finlandia.
Proprio nel giorno in cui i medici hanno ufficializzato che il 10 danese dovrà operarsi al cuore per impiantare un defibrillatore, Kjaer ha pubblicato un post sui social dedicato al compagno. "Sono stati giorni speciali, in cui il calcio non è stata la cosa più importante", l'esordio del difensore milanista.
Il malore di Eriksen, rianimato in campo e poi trasportato in ospedale, è stato "uno shock che sarà per sempre parte di me e di tutti noi", ha confessato Kjaer. "L'unica cosa davvero importante, che conta, è che Christian stia bene. Sono orgoglioso di come abbiamo agito come squadra e di come siamo rimasti in piedi in questi momenti difficili", ha rimarcato il capitano, che è stato tra i primi a intervenire dopo che il centrocampista si è accasciato, anche chiedendo ai compagni di creare una sorta di scudo umano a protezione di Eriksen.
"Oggi entreremo in campo contro il Belgio con Christian nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Ci dà pace nelle nostre menti, che ci permette di concentrarci sul calcio. Giocheremo per Christian - ha concluso Kajer - e come sempre per tutta la Danimarca. Questa è la più grande motivazione per tutti noi, come sempre faremo del nostro meglio".