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Quando Mancini insultò un giornalista della Gazzetta dello Sport: “Sei un frocio di m…”

Era il 2001. Il tecnico dell’Inter sedeva sulla panchina della Fiorentina ed ebbe una discussione molto accesa con un giornalista della Gazza durante la quale gli scappò l’insulto

Praticamente stessa scena. Stesse parole. Ma a ruoli invertiti. E con un protagonista diverso. Nel 2001 a vestire i panni del “carnefice” fu Roberto Mancini, che due giorni fa è rimasto “vittima” degli insultati dell’allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, durante la partita tra i nerazzurri e i partenopei. 

Al termine della gara, un Mancini visibilmente scosso ha denunciato ai microfoni di Rai 1 le offese subite - “frocio” e “finocchio” - perché - ha poi spiegato in un’intervista giovedì - “Sarri non ha offeso me, ma delle persone che soffrono e poi capita che qualche ragazzo si suicida”. 

Qualche anno fa, però, qualche parolina di troppo era scappata proprio allo stesso allenatore nerazzurro. Sul finire del 2001, racconta la “Gazzetta”, l’allora allenatore della Fiorentina ebbe uno scambio di vedute parecchio acceso con Alessio De Ronch, giornalista proprio della Rosea. 

La colpa del cronista della Gazza, secondo Mancini, era aver spifferato alcuni segreti dello spogliatoio viola, in particolare alcuni dettagli su un rapporto non troppo sereno tra il tecnico e Amaral. Durante il confronto chiesto e ottenuto dal Mancio, però, la situazione degenera. 

Il giornalista, attaccato e insultato, cerca di lasciare la stanza e il mister lo richiama con un secco “Sei un frocio di m… vieni qui”, urlato alla presenza di un altro giornalista, dell’addetto stampa della Fiorentina e di alcuni calciatori della Viola che erano usciti dallo spogliatoio dopo aver sentito le urla. 

VIDEO - Mancini: "Sarri mi ha chiamato frocio e finocchio"

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