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Berlusconi: "Il Milan ha bisogno di me". Barbara carica le squadra. Voci di addio di Galliani

Sulla vicenda societaria il presidente si è espresso con gli interessati. Balotelli ancora dentro l'occhio del ciclone

"Sono costretto a restare in campo nonostante abbia molti hobby tra cui uno che si chiama Milan e che in questo momento avrebbe estremo bisogno del mio interessamento". Con un breve accenno in una conferenza stampa su politica e processi, Silvio Berlusconi torna a parlare pubblicamente della sua squadra a quasi quattro mesi dall'ultima volta, il giorno del raduno, quando si disse convinto che la rosa era tale da poter vincere il campionato. 

Nel frattempo il campo ha detto ben altro, in società è esploso il dualismo fra sua figlia Barbara e Adriano Galliani destinato a risolversi non troppo in là nel tempo, Massimiliano Allegri è sempre più precario, e a Milanello certe regole non sembrano più ferree, come dimostrano i due ritardi di fila di Mario Balotelli. Sul fronte allenatore, Berlusconi non dà certezze ma dal Brasile scalpita Clarence Seedorf e prima o poi potrebbe toccare a lui sedere sulla panchina rossonera. 


Sulla vicenda societaria il presidente si è espresso con gli interessati. È in corso la trattativa la buonuscita di Galliani e non è escluso che entro fine anno si possa chiudere la sua avventura rossonera iniziata nel 1986. In quel caso la proprietà non sarebbe impreparata a gestire la metamorfosi. Al di là di ogni diplomazia, è complessa la convivenza fra Galliani e la figlia del presidente. Non è un dettaglio da poco che, alla vigilia della delicata trasferta di Glasgow, sia stata proprio Barbara Berlusconi a pranzare con la squadra a Milanello, dove ha parlato per un quarto d'ora con capitan Riccardo Montolivo per trasmettere la vicinanza della proprietà, in particolare ai giocatori, e esortarli a dare tutto per ipotecare il passaggio agli ottavi di Champions League, traguardo fondamentale anche dal punto di vista economico. 

Galliani si è unito alla squadra solo a Malpensa nel pomeriggio. "Come è il mio umore? Ottimo e abbondante", ha sorriso ma probabilmente la verità è l'opposto, come nella scena dell'Alberto Sordi soldato che nel film 'La grande guerra' assaggia un rancio disgustoso davanti al generale. Pesano il "dispiacere" per la contestazione della Curva Sud, il confronto fra Kakà, Abbiati e gli ultrà la crisi di risultati, ma più di tutto il resto pesano le ultime tre settimane e il futuro. Temi su cui Galliani ha glissato ancora con cortese fermezza. 

"Cosa sogno? Ho sogni strani in questo periodo, non li racconto - ha ribattuto -. Io presidente del Consiglio? No, sogno cose più carine". È piuttosto complicato decifrare anche il futuro di Balotelli. Dopo l'ambiguo tweet ('This is the end') all'alba di domenica, per la seconda mattina di fila è arrivato a Milanello in ritardo rispetto all'orario di ritrovo per l'allenamento, di oltre venti minuti di ritardo sull'appuntamento fissato alle 10.30 e nella seduta delle 11.30 si è fatto notare per qualche atteggiamento apparentemente svogliato. È il 'copione Raiola' secondo i maliziosi, che vedono similitudini con gli addii dell'attaccante a Inter e Manchester City, o con quelli ad Ajax, Inter e Barcellona di Ibrahimovic, altra stella della scuderia del procuratore. "Balotelli resta al Milan al 101%", ha assicurato Galliani, ma di questi tempi nel Milan nulla è troppo certo. 

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