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Robinho non basta, una Juve pimpante vince il trofeo Berlusconi

Il Milan - orfano ormai "perenne" di Cassano - soccombe a una Juventus più tonica. Robinho fa doppietta, ma non basta contro i tre gol bianconeri. Difesa milanista a dir poco blanda

Non c'era ma è stato lui il vero grande protagonista della serata di San Siro: l'assente Antonio Cassano che sembra ormai avviato a lasciare la casacca rossonera per approdare sull'altra sponda del Naviglio, direzione Inter. Questa la notizia che ha scombussolato il Trofeo dedicato a Luigi Berlusconi, una partita secca tra Milan e Juventus.

Hanno vinto i bianconeri per tre reti a due in una specie di amichevole di lusso dove tutti possono trovare spazio (possibili undici cambi su undici). Sfida che passa quasi in secondo piano rispetto alla 'bomba' che scoppia poco prima del fischio di inizio quando prende corpo la possibilità reale di un trasferimento di Cassano all'Inter, poi ammessa da Galliani a fine partita. Pazzini potrebbe essere la pedina da muovere verso Milanello.

Non si tratta di voci senza fondamento perché Fantantonio - pure convocato da Allegri - non si fa vedere a San Siro. Il fantasista pare sia a Genova. La sua assenza sarebbe il sugello coerente con le scoppiettanti dichiarazioni fatte dallo stesso Cassano durante l'Europeo quando espresse forte disappunto verso le scelte della società riguardo alle cessioni eccellenti di Thiago Silva e Ibrahimovic. 

Molto in affanno centrocampo e attacco rossonero dove Robinho va a segno due volte, la seconda su calcio di rigore (al 9' del primo tempo e al 22' del secondo). La Juventus è più tonica e ha una rosa tecnicamente più forte rispetto ai rossoneri. Massimiliano Allegri - alla vigilia - si era mostrato realista e concreto indicando nella Juve la favorita perché campione d'Italia uscente e soprattutto per le mosse fatte sul mercato.

I bianconeri pareggiano con Marchisio al 12' del primo tempo, poi ci pensano Vidal (43' del primo tempo) e Matri (al 19 del secondo tempo). Un test molto positivo per Antonio Conte che può essere ottimista in vista del campionato: buona la qualità del gioco e del gruppo. In salita invece la strada per il Milan che deve fare sacrifici in nome del fair play finanziario. Sognando Kakà, il club più titolato al mondo potrebbe perdere un'altra stella, quella di Cassano.

Il barese conferma la sua anima inquieta e, con le sue cassanate e i suoi mal di pancia, sembra sempre un po' incompiuto e mai veramente appagato e stabile. Lo show all'Europeo non è stato metabolizzato e proprio tutto non si può perdonare. L'attacco del Milan ha bisogno di nuova linfa e Pazzini - un tempo gemello del gol insieme a Fantantonio - potrebbe essere la carta giusta (fonte: ansa).

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