Business is business: vale anche per il Giro d'Italia. E così nel 2013 vince Brescia (che ha messo sul piatto 700mila euro) sconfiggendo Vicenza (che sembra ne avesse offerti circa 600mila) e Milano (100mila). La "Leonessa" si è infatti aggiudicata l'arrivo della tappa finale del Giro.

Non è però sempre stata questione di soldi: per mezzo secolo il Giro è iniziato e terminato a Milano, città sede della Gazzetta dello Sport, e questa è stata la regola fino al 1960. Poi il luogo di partenza è sempre cambiato, mentre dal 1990 l'arrivo tradizionale nella città della Madonnina è stato ripristinato. Recentemente, però, ci sono state alcune eccezioni. Nel 2009, per il centenario del Giro, l'arrivo è avvenuto a Roma. Nel 2010 è terminato a Verona che la spuntò su Milano con qualche polemica in città. Poi di nuovo Milano.

Sembra che la goccia che ha fatto traboccare il vaso non sia però la mera offerta economica. A fronte, infatti, dei 100mila euro offerti dal comune per ospitare l'arrivo del Giro, le cronache raccontano che sia stato richiesto il pagamento di 90mila euro di Cosap. Tanto da far dire al direttore del Giro, Mauro Vegni, che la manifestazione "ha una dignità".

GIRO D'ITALIA A MILANO: UN PERCORSO RICCO DI STORIA

Dall'assessorato allo sport rispondono che l'obiettivo è avere la tappa finale nel 2014 per lanciare l'Expo 2015. Ma il malumore è percepibile. Quest'anno fu un successo la domenica a piedi in concomitanza con l'arrivo del Giro. E proprio mentre prende nuovo slancio la politica per una mobilità sostenibile (ultimo annuncio, il percorso cicabile San Babila - Cairoli), l'assenza della manifestazione a Milano l'anno prossimo amareggia un po' tutti.

Il Giro d'Italia, dal 1909, non è terminato a Milano diciassette volte e non ha avuto neanche una tappa intermedia a Milano undici volte.