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E’ morto Cesare Maldini, l'uomo che dedicò la carriera e la famiglia soltanto al suo Milan

L'ex calciatore e allenatore rossonero, vera bandiera del Milan e padre di Paolo, è morto nella notte tra sabato e domenica all'età di ottantaquattro anni. Tutto il Milan è in lutto

Avesse avuto un’altra vita, probabilmente, avrebbe dedicato anche quella al suo Milan. A quel Milan, e a quella Milano, che sono state la sua casa più della sua città natale Trieste. A quel Milan a cui ha donato con devozione e amore la sua carriera da calciatore prima e da allenatore poi. Regalando, come ultimo gesto di fedeltà la sua famiglia: un figlio capace di indossare la fascia da capitano sulla maglia rossonera per quasi venti anni, e un nipote promesso campione del Milan. 

Resterà, senza ombra di dubbio, il primo tifoso del Diavolo, Cesare Maldini, l’ex calciatore e allenatore morto nella notte tra sabato e domenica all’età di ottantaquattro anni. 

A darne l’annuncio, domenica mattina all’alba, è stata tutta la famiglia Maldini, naturalmente segnata dal dolore (ecco dove saranno celebrati i funerali). 

Cesare, nato a Trieste nel 1932, dopo aver esordito a ventuno anni con la maglia della Triestina, era arrivato sui Navigli iniziando una infinita storia d’amore con la maglia rossonera che sarebbe durata per dodici anni. Più di un decennio fatto di vittorie - quattro scudetti - e di capolavori, come la Champions conquistata con Nereo Rocco in panchina contro il Benfica di Eusebio nella storica finale di Wembley, con Cesare che fu il primo italiano ad alzare la coppa dalle grandi orecchie. 

Quella coppa che il Milan, oggi più che mai, ha voluto ricordare postando sul proprio profilo Facebook ufficiale la foto della premiazione. "Addio caro Cesare - il saluto a corredo della foto -. Oggi il mondo piange un grande uomo e noi parte della nostra storia. Ci mancherai".

Appesi gli scarpini al chiodo, si era seduto sulla panchina dei rossoneri, ma con poche fortune. Fortune che invece arriveranno come Ct dell’Italia Under 21 - tre campionati Europei conquistati dal 1986 al 1996 - e con la nazionale maggiore, guidata prima come vice di Bearzot durante il Mundialito '82 e poi come Ct agli sfortunati mondiali di Francia del 1998. 

Oggi, dopo il brutto addio di suo figlio Paolo, nel Milan non c’è nessuno che porti avanti la “dinastia” dei Maldini. Ma un giorno il ciclo si aprirà di nuovo. Perché quella tra i Maldini e il Milan è una storia d’amore destinata a rinascere e durare. Anche ora che Cesare non c’è più. 

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