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Olimpiadi invernali, la candidatura di Milano e Cortina piace: "Luoghi iconici e bellissimi"

Qualche difficoltà, invece, per Stoccolma. La decisione definitiva il 24 giugno

Non c'è ancora nessuna certezza riguardo l'assegnazione delle olimpiadi invernali 2026. La corsa tra Milano e Stoccolma è entrata nel vivo: manca un mese al giorno in cui verrà comunicata la location ufficiale (lunedì 24 giugno). Per il momento comunque il binomio Milano-Cortina ha stupito la commissione del Comitato olimpico internazionale guidata da Octavian Morariu, tanto che nella relazione è stato messo nero su bianco che la candidatura "garantirebbe un'esperienza indimenticabile per gli atleti".

Olimpiadi invernali, i punti di forza di Milano e Cortina

Secondo la commissione "I Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026 rappresenterebbero una vetrina per il Nord Italia, con luoghi iconici e bellissime ambientazioni che si estendono dal centro storico e le piazze alla moda di Milano fino alle vette e i villaggi di montagna delle Dolomiti".

Ma oltre il paesaggio e la bellezza di Milano e della Perla delle Dolomiti secondo il Cio la candidatura "abbraccia pienamente la sostenibilità e sfrutta l'esperienza, la passione e la tradizione dell'Italia negli sport invernali per ispirare gli atleti e offrire benefit a lungo termine alle città e alle regioni". 

"L'Italia — spiega la Commissione di valutazione — prevede Giochi a basso costo pienamente in linea con l'Agenda 2020 e le New Norm, così come una visione innovativa delle Olimpiadi che combina le attrazioni urbane della metropoli di Milano con il fascino delle pittoresche regioni montane alpine del Nord Italia".

Il proposito della candidatura di Milano-Cortina è quello "di usare il 93% delle sedi di gara già esistenti o temporanee", si legge nella documentazione. In generale, la candidatura italiana per il Cio "abbraccia pienamente lo spirito e la filosofia dell'Agenda 2020".

Olimpiadi invernali, i punti deboli di Stoccolma

Non sembra aver ricevuto così tante lodi, invece, la candidatura di Stoccolma e Are. "Il Comune di Are si è proposto come firmatario del contratto come città ospitante (host city contract, ndr) senza Stoccolma. Ciò richiederebbe un forte sostegno finanziario da parte di altri garanti (privati) che in questa fase non sono stati forniti". ha scritto la commissione di valutazione del Cio nel suo report. "Diverse garanzie sono limitate alle dichiarazioni di supporto e non riflettono impegni giuridicamente vincolanti", si legge ancora nel report. Poi, sulle sedi di gara: "Mentre sono stata fornite lettere di intenti, sono ancora da presentare le garanzie vincolanti per le nuove strutture: il villaggio olimpico di Stoccolma, l'ovale per il  pattinaggio di velocità e le sedi del biathlon e dello sci di fondo".

Non solo. Sempre nella relazione si legge che "Il comune di Stoccolma ha deciso di non firmare l'host city contract (il contratto come città ospitante, ndr), dichiarando di poter affittare le strutture sportive necessarie per i Giochi e di poter assicurare i servizi pubblici allo stesso livello e alle stesse condizioni di qualsiasi altro evento organizzato nei confini della città. Il contratto sarebbe dunque firmato dal comune diAre e dal Comitato olimpico svedese".

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