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Sabato, 1 Aprile 2023
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L'arbitro espelle il giocatore sbagliato, ma il risultato viene omologato e la società multata

Il caso in seconda categoria durante Partizan Bonola - Cassina Nuova. Il risultato è stato omologato

Un presunto scambio di persona, testimoniato da praticamente tutti i presenti. Un referto che invece conferma le decisioni prese sul terreno di gioco. E, come se non bastasse, la beffa oltre il danno. È la storia di Partizan Bonola - Cassina Nuova, ultima partita del girone di andata di seconda categoria. 

A ricostruire l'accaduto è la stessa società di calcio popolare milanese, che - in un comunicato - sottolinea che "durante la partita viene commesso un errore tecnico clamoroso da parte dell’arbitro" perché "Trevisan viene ammonito nel primo tempo, Berti nel secondo, ma l’arbitro li confonde e Berti viene espulso per doppia ammonizione". I due si assomigliano, ma - stando a quanto riferiscono dal Partizan Bonola - nel secondo tempo Trevisan, il calciatore ammonito nei primi 45', non era neanche più in campo. Evidentemente - questa l'unica possibilità - il direttore di gara avrebbe sbagliato ad annotare l'ammonizione nel primo tempo, confondendo i due calciatori. 

"A quel punto la partita sfugge totalmente dalle mani dell’arbitro, con un bilancio finale di due giocatori e l’allenatore espulsi per entrambe le squadre. Tutto ciò avviene sotto gli occhi di un osservatore arbitrale che, nonostante sia stato presente tutta la partita sugli spalti, alla fine sosterrà di essere passato per caso", proseguono dal Partizan. "A fine partita l’errore viene riconosciuto da entrambe le squadre, l’arbitro insiste con la sua versione e il dirigente accompagnatore del Partizan si rifiuta di firmare i documenti finali della partita. Trattandosi di un chiaro errore tecnico dell’arbitro, abbiamo fatto reclamo alla Federazione, aspettandoci come da regolamento la ripetizione della partita".

Un auspicio, però, vano: "Il regolamento prevede che l’unica parola che conta è quella dell’arbitro che, come successo in Veneto nel caso del risultato sbagliato, ha preferito tutelare la sua carriera rispetto all’onesta intellettuale di riconoscere l’errore: risultato confermato e partita che non verrà ripetuta. Portiamo grande rispetto per i ragazzi che arbitrando in cambio di pochi euro permettono lo svolgimento del campionato. Detto ciò sarebbe importante che lo svolgimento fosse regolare e che quindi la parola dell’arbitro non conti necessariamente più di quella delle quasi 200 persone presenti in quel momento al campo".

"Come se non bastasse arriva un’ulteriore stangata dal comunicato di giovedì 16 dicembre. Non contento di aver rovinato la partita, l’arbitro inventa una fantomatica aggressione 'con spinta a pugni chiusi' da parte di un nostro giocatore che perderà 8 partite; per fortuna grazie all’ausilio delle telecamere del campo faremo ricorso e dimostreremo la falsità della ricostruzione del direttore di gara - sottolineano dalla società -. Inoltre a corredo di tutto questo ci vengono comminati 440€ di multa così suddivisi: 300€ per accensione di fumogeni, che sappiamo andare bene quando c’è da pubblicizzare il calcio dilettantistico oppure elemento per punire arbitrariamente le società con tifo al seguito; 140€ per insulti ad arbitro e avversari, che a questo punto potrebbero dare di default a tutte le società per tutte le partite, dato che il comportamento tenuto dai nostri tifosi non è sicuramente più grave dell’atteggiamento tenuto dai sostenitori di tutte le società sprovviste di tifo organizzato che abbiamo incontrato".

"È chiaro come l’arbitro abbia voluto tutelarsi inventando una ricostruzione fasulla. Ci chiediamo - concludono dal club - all’interno del meccanismo di regole della Federazione chi si occupi di tutelare le squadre e il corretto svolgimento del campionato".
 

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