rotate-mobile
Sport

Rinuncia alla carriera di calciatore per aiutare i bimbi poveri di Medellín: e li porta fino a Milano

Willington Cano, ex mediano colombiano: la sua storia e quella dei bimbi della Comuna 13

«Belve». E' questo il modo affettuoso con il quale si rivolge ai suoi ragazzi fuori e dentro dal campo di via Armando Picchi, a Bonola. E Willington Cano, ex mediano interditore arrivato al calcio professionistico colombiano all'età di diciassette anni, sa bene cosa intende. La sua è una storia singolare. 

A maggio 2008, dopo un pomeriggio passato ad allenarsi con alcuni bambini nel campetto di periferia dove era cresciuto a Medellín, capisce che nella vita può fare molto di più che inseguire palla e avversari tra la linea della difesa e quella dell'attacco. Così, a soli ventisei anni e con una carriera davanti, decide di appendere le scarpette al chiodo. Dopo aver giocato nell'Independiente Medellín e nell'Atletico Nacional, passando per il calcio centramericano, molla tutto per provare a cambiare la vita della Comuna 13, un complesso di 'barrios' poveri e per anni in balia della guerra tra bande urbane e paramilitari.

A Milano per raggiungere un sogno

Un sogno, quello di fondare una scuola calcio, che trova subito risposta con la nascita del 'Club Deportivo Semillas de Paz y Vida'. Un'alternativa valida e rara per i bambini e gli adolescenti della zona. Numeri e risultati rassicurano Willo - come lo chiamano tutti dalle sue parti - che la scelta è quella giusta: nel suo campo sabbioso, infatti, in nove anni avranno sgambettato un migliaio di giovani, alcuni giocano ora in club più blasonati come Villareal, Atletico Nacional e Millonarios. 

E dai settanta bimbi del primo mese, adesso sono quattrocento. Cinque di loro hanno raggiunto l'Italia per la XVIII edizione del Milano Football Festival, un'importante manifestazione calcistica giovanile che si è disputata tra il venerdì e la domenica di Pasqua. Il coupon per partecipare al Festival, i ragazzi della Comuna 13 se l'erano guadagnato con la vittoria di un torneo organizzato da un'altra compagine colombiana, JuveAntioquia. Ma i problemi economici delle famiglie d'origine dei bambini sono tanti e nonostante lotterie, fiere del dolce e prestiti, solo cinque bambini riescono a far fronte alle spese del viaggio. Per completare la squadra allora si invitano i giocatori di altri club 'cafeteros' a cominciare dall'organizzatore del torneo - che contribuisce con otto calciatori - fino ad arrivare al Club Deportivo Indubolsas della città di Pereira, gestito dal dirigente Elkin Orrego, che apporta altri due giovani.

La storia di questi ragazzi arrivati a Milano per coltivare il loro sogno, che è anche il quello delle loro famiglie, delle loro scuole, del loro quartiere, non passa inosservata. All'ombra della Madonnina vengono accolti dai loro celebri connazionali residenti in città. Ivan Ramiro Cordoba, idolo interista, dà loro il benvenuto. Jeison Murillo li invita ad assistere ad un allenamento ad Appiano Gentile e poi a San Siro, per il derby. Non solo. Le associazioni di colombiani in Lombardia, come 'Unidos por Colombia', fanno di tutto per far sentire a casa, e meno soli, questi ragazzini arrivati con l'aereo - per molti di loro una prima volta - da così lontano. Il sogno di Willo, adesso, è quello di una nazione.

LA SQUADRA COMPLETA DI "SEMILLAS DE PAZ Y VIDA"

Cominciamo dai ragazzini che per motivi economici non hanno potuto partecipare al torneo meneghino: Sebastián Álvarez, Sebastián Hernández, Pablo Castaño, Pablo Restrepo , David Moya, David Ruiz, Mateo Mosquera, Sebastián Galeano, Brayan vargas, Diego castañeda, Mateo divisa, Santiago Arias, Duban Yepez Taraza, Asprilla Guizao, Juan José Giraldo e l'allenatore Omar Osorio. Questi invece quelli presenti a Milano: Jeferson Ortiz Rojas, Freiner Vélez Muñoz, Mateo Arango Echavarria, Juan Manuel Zuluaga, Yeferson Uquiano Giraldo, Sebastián Moreno Zapata (Indubolsas), Esteban Morales Hernández (Indubolsas) e naturalemente il fautore di tutto: mister Willington Cano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rinuncia alla carriera di calciatore per aiutare i bimbi poveri di Medellín: e li porta fino a Milano

MilanoToday è in caricamento