rotate-mobile
Sport Portello / Via Aldo Rossi

Nuovo stadio del Milan: il Portello è sempre più lontano

La società rossonera è in svantaggio su Vitali-Stam per la riqualificazione del Portello. La decisione il 6 luglio ma intanto si vagliano già altre opzioni

Essendo una squadra di calcio, il Milan sa bene (e recentemente a proprie spese, più che altro) che "la palla è rotonda" e si possono perdere le partite anche se ci si schiera con la squadra più forte. La società rossonera starebbe per perdere una partita decisamente importante, quella del nuovo stadio al Portello, per la quale è rimasta in lizza contro il duo Vitali-Stam, che ha presentato il progetto "Milano Alta". La Fondazione Fiera, ente proprietario delle aree, decide il 6 luglio. 

Sullo sfondo un patto d'acciaio con i cugini dell'Inter. Entrambe le società sono consapevoli che la gestione duale di un solo stadio non è più economicamente sostenibile in rapporto alle trasformazioni del calcio europeo. Ormai le squadre di un certo livello gestiscono un proprio stadio da sé, di tipo moderno, in grado di garantire introiti tutti i giorni dell'anno. San Siro è completamente inadeguato, ad oggi, in tal senso. Il patto dunque: il Milan si fa il suo stadio, l'Inter ristruttura il Meazza per modernizzarlo. Insieme, e solo così, Inter e Milan terranno alta la bandiera del calcio milanese nel mondo.

In pratica, però, al Portello c'è una Fondazione Fiera che vuole "monetizzare" al più presto, e Milano Alta garantisce lavori meno lunghi (massimo diciotto mesi) rispetto a quelli del nuovo stadio. Vitali-Stam hanno già pronti 300 mila euro, più che sufficienti al loro progetto, mentre il Milan dovrebbe spendere molto di più e non è chiaro il nodo della bonifica di una parte delle aree, per la quale i rossoneri hanno garantito un tetto massimo di 15 milioni (basteranno?). 

Ma che cos'è Milano Alta? Il nome prende spunto dalla passerella sopraelevata "green", fulcro del progetto, che però comprende anche un centro medico, un orto botanico, un food market, una mediateca, un centro fitness, negozi, un cinema multisala. Costa meno, i tempi di realizzazione sono più rapidi, non sono necessarie bonifiche e Vitali-Stam hanno garantito non solo la copertura finanziaria completa ma anche di avere già accordi con le aziende che gestiranno gli spazi.

Il comitato "No Stadio al Portello" ha combattuto alacremente per fare "qualunque cosa non fosse lo stadio": ai residenti va più che bene il modello di centro commerciale del XXI secolo proposto da Vitali, ed è uno dei pochi casi in Italia in cui la costruzione di un cinema multisala incontra il favore dei residenti e non il contrario. Fondazione Fiera potrebbe tenere conto anche di questo. Anche perché sono state trovate sponde anche in consiglio comunale. Quanto alla giunta, l'assessore allo sport Chiara Bisconti si è limitata a guardare con favore alla costruzione di uno stadio di proprietà per il Milan, senza però "tifare" apertamente per la localizzazione al Portello.

I rossoneri hanno capito. E si muovono in varie direzioni. Non che Milano "pulluli" di aree adatte, ma qualcuna c'è. Come l'area Expo, soprattutto nella zona più vicina al metrò, anche se è in prima linea la riconversione universitaria con le facoltà scientifiche della Statale. Ma in un milione di metri quadri, Statale e Milan potrebbero addirittura convivere. Ci sono poi aree che il comune vorrebbe bonificare, come lo Sccalo Farini o l'ex Porto di Mare; e ancora la caserma Perrucchetti di via Forze Armate.

Intanto, venerdì mattina, durante la presentazione del nuovo allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic, il presidente Silvio Berlusconi ha esplicitamente parlato del Portello come di una buona opzione per lo stadio, ricordando che le case subirebbero una immediata rivalutazione del loro valore e che il progetto è stato pensato per quella zona ed è adeguato come impatto sul quartiere.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuovo stadio del Milan: il Portello è sempre più lontano

MilanoToday è in caricamento