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Nuovo stadio, parte la trattativa economica tra Milan, Inter e il Comune di Milano

Sembra ormai acclarato che il Meazza non sarà abbattuto

Va avanti il dialogo tra Palazzo Marino e i club di Milan e Inter per il nuovo stadio. Il Comune ha spiegato fin da subito di non essere favorevole né all'abbattimento totale del Meazza né alla prospettiva economica del piano delle due società, secondo cui esse avrebbero pagato il diritto di superficie dopo 32 anni. Un incontro tra i dirigenti di Milan e Inter e i due assessori Roberto Tasca (bilancio) e Roberta Guaineri (sport) sembra abbia messo le basi per un dialogo proficuo sull'aspetto finanziario.

Il Comune ha accettato la valutazione di 100 milioni di euro per il Meazza, fornita dall'Agenzia delle enetrate, e ha messo in chiaro che la soluzione finanziaria non può essere quella di cancellare questo valore patrimoniale (abbattendo lo stadio attuale) e contemporaneamente non garantire alle casse comunali un flusso di cassa fin da subito. 

La trattativa

Le due squadre sono intenzionate, da sempre, a fare presto: finora, pur con alcuni tira e molla, hanno accettato le condizioni di Palazzo Marino, ad esempio hanno acconsentito a rivedere i progetti (sempre due quelli in lizza) per lasciare almeno in parte il Meazza, che sarebbe da destinare a sport come l'atletica, il climbing, il calcio femminile. Ora, secondo quanto si apprende, sono disposte a ragionare con il Comune sulla parte finanziaria. Successivamente la trattativa entrerà nel merito delle volumetrie per le nuove edificazioni che, secondo Milan e Inter, dovrebbero contribuire in maniera decisiva a rendere tutta l'operazione "nuovo stadio" favorevole per i ricavi futuri dei club. Palazzo Marino ha già chiarito che l'indice volumetrico di 0,63, inizialmente previsto da Milan e Inter, sulla base della Legge Stadi, è eccessivo.

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