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Sgarbi e le casette per i clochard: "Può anche essere gioco divertente per i bambini". Video

Nel pomeriggio di martedì 14 febbraio Vittorio Sgarbi ha consegnato la «casa del clochard» a 10 senzatetto milanesi. L'iniziativa si è tenuta all'interno del museo della Shoah della Stazione Centrale. I ricoveri temporanei sono stati pensati dall'artista Maurizio Orrico in collaborazione con la «Fine Arts» di Alessandro Erra e Debora Stefania Santagata, e poi realizzati da una azienda pugliese, la «Corvasce Design», specializzata in arredamenti.

«L'idea — ha sottolineato il critico d'arte — è nata quasi per gioco quando facevo l'assessore a Milano, vedevo diversi clochard dormire per strada con dei cartoni, si tratta di persone che hanno scelto la libertà della strada. Quelli che vedevo io usavano un semplice cartone, quello che proponiamo ora è un po' più bello. Alla base c'è comunque una componente ludica, quindi non so se sarà apprezzato dai clochard, però l'idea è piaciuta: l'abbiamo portata in televisione ed è stata apprezzata. Alcune ne regaleremo, altre saranno in vendita, perché in fondo è divertente la simulazione di una vita da clochard soprattutto per i bambini». Il prezzo? Circa duecento euro per unità abitativa. 

Il progetto, tuttavia, non è stato esente da polemiche. In tantissimi — centinaia di commenti — hanno rimarcato la "ridicola eleganza" dei pezzi di cartone con "finte finestre e finte tegole", "del tutto fuori luogo" per "chi non ha nulla": "E' più un insulto che un aiuto concreto", scrivono in tanti. Molti altri, invece, hanno applaudito l'iniziativa. 

Altre dieci casette saranno consegnate il 15 febbraio a Torino nel corso di una cerimonia in Comune nell'ambito di una iniziativa che vede insieme associazioni di volontariato e l'amministrazione.
 

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