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Milano, chiusura degli ospedali S. Carlo e S. Paolo: "Parte di città resterà senza sanità pubblica". Ma la direzione nega

Manifestazione dei lavoratori dei due presidi ospedalieri contro il piano della Giunta Fontana che prevede l'abbattimento delle due strutture a favore della costruzione di un nuovo super polo sanitario nei pressi del Parco Sud. Ma la direzione dell'ospedale nega: "Nessuna chiusura"

"C'è il serio rischio che un'intera fetta di popolazione resti senza un presidio ospedaliero". A dirlo sono i lavoratori degli ospedali S. Carlo e S. Paolo, scesi in piazza sabato 18 gennaio per protestare contro il piano di Regione Lombardia che prevede la dismissione dei due istituti a favore della realizzazione di un nuovo super polo sanitario a sud di Milano.

Un progetto che non convince i lavoratori dei due presidi ospedalieri, che a loro dire nasconde un piano ben preciso per favorire la crescita del settore privato a scapito della sanità pubblica. "Non penso sia un caso che poco distante dai due ospedali che si vogliono dismettere se ne stia costruendo uno nuovo, privato, del gruppo San Donato, che è lo stesso del San Raffaele. La nostra preoccupazione è che il S. Carlo e il S. Paolo vengano chiusi e che poi il nuovo super polo sanitario a sud di Milano non si faccia, così che i cittadini siano poi costretti a rivolgersi al settore privato per avere prestazioni sanitarie vicino a casa. C'è inoltre la questione dei soldi che la Regione diceva di aver stanziato per ristrutturare il S. Carlo e il S. Paolo. Finora sono arrivati solo 30 milioni a fronte di un investimento che doveva essere di 90. Dove sono finiti gli altri finanziamenti?".

La replica dei dirigenti ospedalieri: "Nessuna chiusura"

La replica della dirigenza ospedaliera non si è fatta attendere: "Da qualche tempo stiamo assistendo alla diffusione di informazioni, ad assemblee, raccolta firme e manifestazioni contro una fantomatica quanto inesistente chiusura dei presidi ospedalieri San Carlo e San Paolo, ovvero la cancellazione della nostra Azienda - sottolinea in una nota il direttore generale Matteo Stocco -. Desidero con questa nota rassicurare tutto il personale della ASST Santi Paolo e Carlo che non esiste nessun programma di chiusura dei presidi. Infatti la strategia di questa amministrazione va proprio nella direzione opposta, cioè verso la crescita, dimostrata anche dai buoni risultati che l’Azienda ha conseguito nel 2019, dal mantenimento dei livelli occupazionali con il completamento del turnover del personale, dagli investimenti in infrastrutture, dalla apertura di nuovi servizi e soprattutto dal prezioso impegno profuso da ognuno di voi, di ogni categoria e specialità. La Sanità Pubblica non si difende diffondendo falsi allarmismi, atti soprattutto ad allontanare i pazienti dai nostri ospedali, ma principalmente con la dedizione e la qualità che ognuno di noi mette ogni giorno nel proprio lavoro. I problemi da affrontare sono tanti, ma sono certo che insieme, ciascuno per la propria parte, saremo in grado di risolverli, così da rispondere in modo efficace ed efficiente a chi si rivolge ai nostri servizi, a chi soffre, difendendo l’ospedale pubblico e il ruolo che merita".

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