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Ciclofficina sociale, riparare biciclette per reinserire migranti e persone in difficoltà

La Ciclofficina sociale di Cusano milanino, alle porte di Milano, è un laboratorio di riparazione delle biciclette dove migranti e persone in difficoltà possono trovare una seconda occasione imparando il mestiere di meccanico delle due ruote.

Un'officina meccanica dove migranti e persone in difficoltà hanno una seconda occasione imparando un mestiere. È la Ciclofficina sociale di Cusano milanino, alle porte di Milano. Qui Riccardo e i suoi colleghi riparano biciclette in un piccolo spazio riqualificato dal Comune all'interno della stazione cittadina. "Una posizione strategica - racconta Riccardo Bosi, responsabile del negozio - Qui passano ogni giorno persone di ogni genere, tutte accomunate da una bici che va aggiustata. Il progetto è nato con lo scopo di aiutare il reinserimento sociale di persone in difficoltà o con gravi disagi, ma anche migranti che vogliono imparare a fare un lavoro per integrarsi".

All'interno dell'officina decine di biciclette e parti di ricambio fanno da cornice al piccolo gruppo di meccanici, inaspettatamente capeggiato da Idrissa, un ragazzo della Costa d'Avorio fuggito dal proprio paese per motivi politici. "Di questo preferisco non parlare - taglia corto il meccanico - Ma posso farti vedere cosa ho imparato. Su questa bici per esempio sto aggiustando il cambio. Era una bicicletta elettrica che non funzionava più e allora l'abbiamo trasformata in una bici da città".

Idrissa, spiega il capofficina Riccardo, è una delle tante persone arrivate alla Ciclofficina per imparare. Dopo un breve periodo di tirocinio le sue capacità manuali hanno convinto l'associazione che gestisce il negozio ad assumerlo come meccanico e ora, in assenza di Riccardo, gestisce autonomamente il laboratorio. "Per lui è anche un'occasione di rapportarsi con le persone parlando in italiano - spiega il capofficina - Questo nostro impegno nell'inserimento sociale dei migranti dell'Africa lo porteremo presto anche in Tanzania. A giorni partiremo per il paese centrafricano dove formeremo nuovi meccanici e porteremo pezzi di ricambio e strumenti per aggiustare le biciclette. Lì averne una vuol dire fare la differenza. Serve ai ragazzi per andare a scuola, distante solitamente almeno un'ora di viaggio a piedi, o agli adulti per andare nei campi, trasportare le merci, o persino trasportare le persone dal medico".

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