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Coronavirus, l'allarme dei riders: "Lavoriamo senza protezioni, a Milano siamo più di mille"

I fattorini che effettuano consegne a domicilio hanno lanciato l'allarme. Ecco la situazione

È scattata così la protesta dei rider di Milano. Il testo è stato pubblicato nella giornata di mercoledì 11 marzo sulla pagina Facebook Delivarance, il collettivo dei rider che consegnano cibo e beni all'ombra della madonnina. Sono proprio loro a sottolineare di essere "tra le categorie più esposte al contagio, occupandoci di consegne a domicilio", e di essere privi di "mascherina certificata, guanti usa e getta e gel disinfettante".

E la situazione non delle migliori. "Abbiamo saputo che ci sono nostri colleghi che sono stati contagiati - si legge nel post -. Chiediamo il diritto di poter esercitare quei diritti che l’Art.2 del Jobs Act già ci riconosce, in quanto lavoratori eteroorganizzati: siamo lavoratori subordinati e dobbiamo essere trattati come tali, anche per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali". Questo perché i fattorini devono "far fronte sia al calo delle consegne (circa il 50% in meno) venendo pagati a cottimo".

"Come Deliverance Milano, il sindacato dei rider di Milano - si legge - auspichiamo che questa situazione trovi una sua repentina risoluzione, perché non ci possiamo permettere ancora a lungo di restare sospesi nell’incertezza". Non avendo "nemmeno il diritto di stare a casa - scrivono ancora i rider - ci troviamo protagonisti di situazioni pressoché assurde, come addetti al banco che ci intimano di rimanere fuori dal locale, trattandoci come untori e appestati".

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