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Bimba disabile non può accedere al metrò perché il montascale non è omologato: il padre denuncia Atm

L'ennesimo disservizio ai danni di una persona con gravi complicanze motorie alla stazione M2 di Garibaldi, a Milano

Due disservizi, uno di seguito all'altro, e il padre della bimba disabile va in procura per denunciare sia Atm, sia l'azienda che fornisce le cannule per la tracheotomia della figlia gravemente disabile. Ennesima odissea per la piccola Roberta Nicoletti, bimba di 6 anni con una gravissima insufficienza respiratoria, già protagonista di numerosi reportage di Milano Today riguardanti i diritti negati alle persone con disabilità.

La disavventura di Roberta e dei suoi genitori, che per tutelare gli interessi di tutte le persone come lei hanno dato vita all'associazione 'Nessuno è escluso', iniziano pochi giorni prima di Pasqua. La bimba deve prendere la metropolitana insieme al padre, ma l'accesso alla banchina della stazione M2 di Porta Garibaldi le viene inspiegabilmente negato poiché il montascale per i disabili è omologato solamente per le carrozzine, e non per altri tipi di supporto motorio come la carrozzina di Roberta. "Sono stato costretto a chiamare i carabinieri - spiega Fortunato, padre della piccola, dopo aver depositato un esposto al tribunale di Milano - Magicamente dopo l'intervento dei militari il montascale si è attivato e siamo potuti scendere a prendere il metrò".

Solo pochi giorni dopo, tuttavia, la famiglia si accorge di aver terminato le scorte di cannule per la tracheotomia necessarie a Roberta per poter respirare correttamente. Nonostante sia Pasqua la famiglia decide di chiamare il numero verde che dovrebbe, in teoria, fornire i materiali sanitari a domicilio h24, ma anche qui la risposta è negativa. "Ci hanno detto che le cannule sarebbero potute arrivare solamente il mercoledì dopo, cosa impossibile per Roberta, che senza le cannule non può ventilare correttamente. E così, ancora una volta, sono stato costretto a recarmi dai carabinieri. Qui però ho avuto un'altra brutta sorpresa. I militari mi hanno infatti riferito che l'episodio non comportava reato (sostituendosi al giudizio del magistrato competente), e che quindi la denuncia non si poteva fare. Fortunatamente hanno accettato di parlare al telefono con l'azienda che avrebbe dovuto fornire le cannule per la tracheotomia, e anche qui, come per magia, dopo aver parlato con i carabinieri, la fornitura medica è stata regolarmente consegnata il giorno dopo".

"Ho deciso comunque di venire in procura a fare due esposti - conclude Nicoletti - perché non è possibile che nel 2022 bisogni ancora ricorrere alla coercizione per veder garantiti i propri diritti. In una città come Milano, che nel 2026 si prepara a ospirare non solo le Olimpiadi invernali, ma anche le Paralimpiadi, questi episodi sono inaccettabili e aberranti".

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