"Sempre con noi": i funerali di Vittorio Boiocchi, il capo ultrà dell'Inter ucciso a Milano
Alle esequie presenti gli ultras dell'Inter con gli storici gemellati di Lazio e Varese, ma anche i milanisti della Sud
Alle 10.46 le campane della chiesa di Figino cominciano a suonare. Le persone assiepate davanti alla parrocchia iniziano a sistemare gli striscioni. Compare quello dei Boys San, uno dei primi gruppi storici della curva Nord di San Siro e accanto appare quello da trasferta proprio dalla curva Nord, accompagnato dalla "pezza" degli ultras Lazio. Sono circa 300 i presenti e sono tutti lì per dare l'ultimo saluto a Vittorio Boiocchi, l'ex capo ultrà dell'Inter - volto storico dei Boys - ucciso il 30 ottobre sera sotto casa sua da due killer poi fuggiti a bordo di una moto.
L'agguato, spietato ed evidentemente organizzato, è andato in scena davanti al civico 12 di via fratelli Zanzottera, a due passi - non saranno più di 100 metri - dalla chiesa in cui lunedì mattina si sono celebrati i funerali del 69enne. All'arrivo del feretro gli ultras nerazzurri restano in religioso silenzio con gli striscioni tesi e le bandiere ammainate. Con loro ci sono i gemellati di Lazio e Varese, ma anche - da "codice ultras" - i rivali storici della curva Sud milanista, guidati da Francesco Lucci, fratello di Luca, il capo dei "Banditi".
Alle 11 in punto le campane suonano di nuovo e inizia la messa in onore di Boiocchi, ammazzato sabato scorso, un'ora prima che la "sua" Inter scendesse in campo contro la Sampdoria, con la curva che era poi stata svuotata "a forza" in segno di lutto e rispetto durante la gara. La celebrazione scorre via veloce e verso la fine prende la parola una della tre figlie, che parla a nome della famiglia. "È un dolore difficile da provare, il tuo debito con la giustizia lo avevi pagato. Magari avevi sbagliato ancora ma nessuno aveva diritto di torglierti la vita”, dice. "Niente più di quello che è successo può ferirci maggiormente - aggiunge -. Avevi dei veri amici, dei fratelli, i tuoi ragazzi e la tua curva. Quando ne parlavi non capivo, oggi sì. Hai lasciato tanto a tutti. Seppure pochi, sono stati gli anni più belli".
E i suoi amici, la sua curva, lo hanno poi omaggiato all'uscita del feretro, poco prima delle 11.50. Gli ultras si compattano dietro gli striscioni, applaudono e poi parte forte il coro "Vittorio sempre con noi", ripetuto due volte e seguito da altri applausi. La chiusura è con "Siamo l'armata nerazzurra" cantata a squarciagola davanti alla chiesa. Alle 11.57 il feretro di Boiocchi va via, gli ultras rimangono ancora qualche minuto sul marciapiedi - "sorvegliati" dagli agenti della Digos - e poi vanno via anche loro.