Una fiaccolata e un giardino intitolato alla sua memoria, a poche ore della giornata contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre. Milano ricorda Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa il 24 novembre del 2009 dall’ex marito e dal cognato, Carlo e Vito Cosco, membri dell’omonima famiglia di ‘Ndrangheta, mafiosi crudeli a tal punto da appiccare fuoco al corpo di Lea dopo il delitto, per farne sparire i resti.
Dieci anni dopo la città celebra quest’eroina di mafia che con la sua tragica morte è diventata doppiamente vittima: di femminicidio, da un lato, e di ‘Ndrangheta, dall’altro. “Penso che quello di Lea Garofalo sia stato uno dei crimini tra i più feroci - le parole dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini - Perché quando tuo marito e tuo cognato arrivano a ucciderti perché lo chiede la legge dell’onore mafioso… Ecco, penso che siamo ancora a un livello primordiale dell’umanità”.
- Argomenti:
- collaboratore di giustizia
- femminicidio
- giornata contro la violenza sulle donne
- lea garofalo
- mafia
- violenza contro le donne
- ‘ndrangheta