"Milano non si vende, la cura siamo noi". Con questo slogan i centri sociali della città sono scesi uniti in piazza sabato 6 febbraio, organizzando una conferenza stampa davanti al Comune per chiedere lo stop agli sgomberi degli spazi occupati e il riconoscimento del valore sociale dimostrato in questi anni, ma soprattutto durante la pandemia, dalle realtà autogestite.
A chiedere un'apertura al dialogo da parte del Comune sono Rimake, Lambretta, Zam, Cascina Torchiera e Macao, al centro di alcune manifestazioni d'interesse da parte di privati che sono tuttavia finora state rifiutate dall'Amministrazione. "È un segnale incoraggiante - spiegano i manifestanti - Tuttavia ci sono in atto procedure di sgombero per realtà come Rimake e Macao. Si tratta di posti che sono stati salvati dall'abbandono creando cultura, mutualismo e solidarietà di quartiere. Anche se non si tratta di strutture che generano un profitto, ne rivendichiamo l'alto valore sociale e culturale per l'intera città. Chiediamo che lo faccia anche il sindaco".
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