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Milano, alle Gallerie d'Italia la mostra con gli archivi dei beni confiscati agli ebrei durante il fascismo

Aperta dal 23 gennaio al 23 febbraio l'esposizione con decine di faldoni contenenti gli elenchi dei beni censiti dalle banche ai cittadini ebrei perseguitati in seguito alle leggi razziali emanate da Mussolini

Decine e decine di raccoglitori con all'interno gli elenchi dei beni censiti e confiscati agli ebrei durante la persecuzione seguita, in Italia, alle leggi razziali emanate dal regime fascista di Benito Mussolini. È la mostra "Storie restituite, in programma fino al 23 febbraio alle Gallerie d'Italia, in piazza della Scala, e allestita grazie all'Archivio storico di Intesa Sanpaolo in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria del prossimo 27 gennaio.

"Si tratta di elenchi molto minuziosi - spiega il direttore della fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) Gadi Luzzatti Voghera - e che proprio nella loro minuziosità rivelano la crudeltà di voler censire le proprietà degli ebrei durante le leggi razziali: un disegno che mirava a distruggere le persone togliendo loro ogni cosa". 

"Questi elenchi di oggetti - spiega la curatrice della mostra, Roberta Costa - testimoniano che questi eventi sono accaduti realmente, al di là di ogni revisionismo storico e di ogni fake news. Conservare questi documenti, fatti di carta e quindi molto fragili, vuol dire conservare la memoria di quelle persone e di quanto hanno dovuto subire nel nostro paese. Furono trattati come nemici dell'Italia, pur essendo cittadini italiani a tutti gli effetti".

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