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Il murale con i 5 sindaci "ribelli" di Milano che combatterono i nazifascisti

Inaugurata in via Lupetta 8 la nuova opera di street art creata da Orticanoodles in collaborazione con l'associazione OrMe - Ortica Memoria, e che ritrae Antonio Greppi, Virgilio Ferrari, Gino Cassinis, Pietro Bucalossi e Aldo Aniasi

Un murale con i volti dei cinque sindaci "ribelli" di Milano, cinque uomini che combatterono contro la dittatura fascista e che poi, dopo la Liberazione, diventarono primi cittadini nei decenni successivi. È la nuova opera di street art creata dal collettivo Orticanoodles, in collaborazione con l'associazione Or.Me - Ortica Memoria, in via Lupetta 8, a pochi passi dal Duomo.

Protagonisti del nuovo muro dipinto da Orticanoodles sono Antonio Greppi, Virgilio Ferrari, Gino Cassinis, Pietro Bucalossi e Aldo Aniasi, cinque sindaci illustri di Milano che dedicarono le proprie vite prima a combattere i nazifascisti e poi alla ricostruzione della città dal 1945 in poi.

Il primo di loro, Antonio Greppi, è considerato il sindaco della Liberazione, garante di pace e di diritti che si oppose alle rappresaglie contro i fascisti, nonostante proprio i fascisti della legione Ettore Muti gli avessero assassinato il figlio. Fu proprio lui, nel dopoguerra, a riedificare la Scala e a riaprire Brera con la storica direttrice Fernanda Wittgens. 

Ci sono poi Virgilio Ferrari, il sindaco medico galantuomo, che realizzò una rete ospedaliera senza pari in Europa contro la pandemia di allora, la tubercolosi, e che avviò la Linea 1 della metropolitana. E ancora Gino Cassinis, il sindaco rettore, che rischiò la vita per dare protezione alle SAP (Squadre d’Assalto Patriottiche) nascondendo negli spazi degli atenei cittadini, armi e una radio ricetrasmittente. Pietro Bucalossi, il sindaco generale medico, che organizzò nella clandestinità il supporto sanitario ai partigiani, e che poi fondò l’Istituto Nazionale dei Tumori e costruì abitazioni sociali a canone agevolato. E, infine, Aldo Aniasi, il sindaco comandante nelle brigate garibaldine di montagna, che ha combattuto per venti mesi l’esercito tedesco e i fascisti di Salò.

"Il nuovo murale realizzato da Orticanoodles e OrMe è un'opera che colpisce ed emoziona - ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, all'inaugurazione dell'opera mercoledì 26 aprile -. Milano non dimentica gli uomini che l'hanno accompagnata fuori dal lungo e grigio periodo fascista. Anzi, li ricorda con gratitudine, perché con la loro determinazione, con le loro azioni e decisioni, hanno contribuito a ridare lustro a una città che usciva distrutta dagli orrori della guerra e del Ventennio".

"Con questo murale vogliamo mettere un nuovo tassello al progetto della nostra associazione che ha creato il primo museo a cielo aperto di Milano sulla Memoria - ha spiegato Serafino Sorace, presidente dell’associazione OrMe, Ortica Memoria -. Siamo partiti dall’Ortica e ora usciamo dal quartiere con l’obiettivo di creare un ‘museo diffuso’ sui temi della Memoria. Un museo di arte partecipata in cui le opere - pensate e realizzate insieme a cittadini, studenti, associazioni del territorio, enti e altre organizzazioni pubbliche e private - parlano e raccontano la storia della città".

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