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Martedì, 23 Aprile 2024

Milano, parco Bassini: "Ecco perché tagliare 35 alberi secolari peggiora l'aria della città"

Protesta al Politecnico per l'abbattimento del giardino dove il rettore vuole costruire il nuovo dipartimento di chimica. Secondo le stime senza quelle piante ogni anno avremo circa 500 Kg di Pm10 in più nell'aria

Continua in Città studi la protesta di studenti, insegnanti e residenti del quartiere per la decisione del Politecnico di abbattere 35 alberi secolari all'interno del parco Bassini, il giardino adiacente al polo universitario che nelle intenzioni del rettorato dovrà ospitare il nuovo edificio della facoltà di chimica. Per compensare l'eradicamento degli arbusti, università e Comune di Milano assicurano che saranno piantati 400 nuovi alberi in un'altra area verde della città, ma secondo i manifestanti l'intervento di sradicamento dei 35 alberi sarebbe stato realizzato quasi di nascosto all'alba del 2 gennaio proprio per evitare le proteste delle associazioni impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici.

In prima linea nella contestazione c'è anche la professoressa associata Arianna Azzellino, docente del dipartimento di ingegneria civile e ambientale proprio al Politecnico, che ai microfoni di Milano Today spiega perché togliere quegli alberi significa peggiorare ulteriormente la qualità dell'aria che si respira in città.

"Mettiamo anche di voler tralasciare la funzione sociale che quel parco ha sempre avuto nel quartiere - dichiara la professoressa - Resta tuttavia il danno al sistema ecologico di Milano. Il Comune e il rettorato vogliono infatti compensare il taglio di questi 35 alberi secolari piantumando un'altra zona con nuovi arbusti, ma nessuno dei due ha tenuto in considerazione il fatto che un albero appena piantato non ha la stessa capacità di assorbire CO2 e Pm10 che ha un tronco vecchio di 70 anni. Secondo i dati che abbiamo raccolto proprio qui al dipartimento di chimica, senza le piante del parco Bassini ogni anno avremo circa 500 Kg di Pm10 in più nell'aria e 14 tonnellate di CO2. Quella del rettore, inoltre, è stata una decisione presa senza informare né il corpo docenti né gli studenti né tantomeno i residenti del quartiere che ospita la nostra università, e viene da chiedersi perché questa operazione sia stata fatta notte tempo, quasi di nascosto, quando invece esisteva un progetto per realizzare il nuovo dipartimento di chimica al posto di quello, in dismissione, di medicina nucleare. Non voglio poi nemmeno commentare la decisione di far presidiare il parco dalle forze dell'ordine durante il taglio degli alberi. Non mi vengano a dire che gli ecologisti accorsi per protestare non rappresentavano un pericolo per l'ordine pubblico ".

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